In Malawi è allarme siccità. Il riscaldamento globale da una parte e il fenomeno del ciclone El Niño dall’altra hanno contribuito a creare una situazione davvero preoccupante per quel che riguarda la fertilità del suolo locale. I granai sono vuoti, le piogge scarsissime e i raccolti praticamente inesistenti: il rischio di una carestia è sostanzialmente dietro l’angolo.
Già lo scorso anno la produzione di mais del Malawi aveva registrato un -12% rispetto al 2014 e un -33% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Una crisi ormai endemica dunque, che sta colpendo dritta al cuore del Malawi, ma che pare riguardi anche i Paesi confinanti e tutta l’Africa meridionale.
Al di là dell’agricoltura, a venire compromessa da questa ondata di siccità è la stessa economia malawiana: sono ormai diversi anni che il governo si ritrova a importare risorse per sopperire al fabbisogno della popolazione locale e sembra che anche il welfare interno – già piuttosto scadente – finirà col risentire parecchio di questa situazione.
Il governo di Lilongwe ha così deciso di lanciare un appello per chiedere aiuti internazionali, un appello a cui il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha provveduto a rispondere mettendo a disposizione aiuti umanitari per 3 milioni di abitanti. Peccato però che il Malawi conti 15 milioni di cittadini per i quali, ad oggi, non è stata data alcuna risposta su questo fronte.
Matteo D’Appolito