Dopo quello sulle unioni civili, nell’arco di poche ore arriva un altro importante ‹‹sì›› da parte della Camera dei Deputati: quello al disegno di legge sul consumo del suolo e sul riuso del suolo edificato. Con 256 voti a favore, 140 contrari e 2 astenuti, Montecitorio approva un testo che dovrà ora passare all’esame del Senato.
Soddisfazione espressa dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che a margine dell’ok della Camera parla di una Italia bisognosa di questa legge, ‹‹perché questo testo ci permette di colmare un gap rispetto ad altri Paesi, proteggendo la nostra agricoltura, preservando il paesaggio che è uno dei nostri punti di maggiore forza e stimolando anche l’edilizia al riuso e al recupero di aree già occupate››.
‹‹L’approvazione del ddl alla Camera – continua Martina – è un passo in avanti verso un provvedimento tanto atteso››. Un passo che però le opposizioni, ed in particolar modo il Movimento 5 Stelle, considerano tutt’altro che avanzato. Secondo i pentastellati, quella che si è chiusa alla Camera è ‹‹un’occasione persa, un ennesimo favore alle lobby e uno dei tanti esempi di come la maggioranza parli di una cosa e ne faccia in realtà un’altra, approvando un testo che incentiva il consumo di suolo e che deregolamenta la disciplina urbanistica››.
Critiche anche dagli ambientalisti che parlano di un testo svilito, la cui portata è fortemente stata ridimensionata rispetto a quella originale. Il ddl sul consumo del suolo, così come formulato e approvato dalla Camera, rischia a detta degli ambientalisti di trasformarsi in una ‹‹mera affermazione di principio›› senza dar adito ad alcunché di concreto.
Brunello Colli