Dopo anni e anni di dibattito, finalmente l’Environmental Protection Agency (EPA) è pronta a stabilire che il pesticida Clorpirifos venga messo al bando già a partire da quest’anno. E’ infatti molto tempo che si discute della pericolosità di questo agente tanto per la salute umana quanto per quella ambientale.
Dopo averne vietato la vendita per usi domestici ormai nel lontano 2000, l’EPA sta ora valutando di toglierlo di mezzo da tutto il commercio statunitense, vietandolo cioè anche nell’agricoltura convenzionale laddove negli ultimi anni è comunque stato utilizzato (per la soddisfazione della Dow AgroSciences che lo commercializza con i nomi Lorsban e Dursban).
Il motivo di una scelta tanto importante è evidente: l’esposizione al pesticida Clorpirifos causa molti danni, a partire dal sistema nervoso su cui provocherebbe problemi comportamentali e un basso quoziente intellettivo (specialmente nei bambini le cui madri sono state esposte al Clorpirifos durante la gestazione). Ma negli adulti il pesticida può anche causare nausea, mal di testa e vertigini.
Le lobby si oppongono alla decisione dell’EPA prospettando un mercato che, senza il Clorpirifos, vedrebbe accrescere di molto i costi di produzione e di conseguenza anche i prezzi del cibo a livello di commercio al dettaglio. E in effetti da parte dell’EPA manca ancora l’ultima parola che metta definitivamente al bando il pesticida.
Per quel che riguarda l’Europa, invece, il Clorpirifus è stranamente ammesso: nel Vecchio Continente l’uso del pesticida è consentito seppur a fronte di determinati livelli massimi, il cui rispetto, secondo l’autorità di controllo EFSA, garantirebbe la protezione della salute dei consumatori.
Alberto Mengora