Il pesce “Nemo” è a rischio estinzione a causa dello sbiancamento dei coralli che sta interessando le barriere coralline di tutto il pianeta e che, ad oggi, ha raggiunto livelli record nella barriera australiana. Uno studio internazionale afferma che il famoso pesce pagliaccio, portato alla ribalta dal celebre cartoon della Disney, sia fra le specie che più di altre risentono di questo fenomeno.
Al mondo esistono 28 diverse specie di pesci pagliaccio che vivono per lo più nell’Oceano Indiano e nel Pacifico. Questi pesci trovano rifugio dall’azione dei predatori e reperiscono a loro volta il cibo proprio grazie ai tentacoli delle barriere coralline, e sono talmente tanto entrati in interazione con queste barriere da essere ormai capaci di riconoscere i coralli sani da quelli sbiancati. Ma questo non sempre accade: quando un qualunque pesce pagliaccio decide di rifugiarsi nel corallo sbiancato, finisce per divenire preda di una scarsa capacità di adattamento e per risultare così più vulnerabile ai suoi predatori.
Lo sbiancamento dei coralli destabilizza l’habitat naturale di “Nemo” e lo espone maggiormente al rischio di venire catturato dai predatori. Ecco quindi che questo fenomeno, che nella sola Grande barriera australiana ha ormai raggiunto percentuali spaventose, può provocare passo dopo passo l’estinzione del famoso pesce pagliaccio.
I ricercatori dell’Università americana di Rutgers hanno creato un enorme database mondiale del patrimonio genetico dei coralli: l’analisi attenta e costante di alcuni geni chiave potrebbe fornire delle risposte in merito a quali specie abbiano più opportunità di sopravvivere in un ambiente che oramai cambia inesorabilmente, soprattutto a causa dell’azione dell’uomo.
Brunello Colli