Giornata Mondiale degli Oceani: la plastica è ancora una minaccia
La salute del pianeta Terra dipende anche e soprattutto dalla tutela dei suoi mari: gli oceani coprono tre quarti della superficie terrestre e con la loro presenza garantiscono la sopravvivenza a 3 miliardi di persone e generano circa 3 miliardi di dollari l’anno sotto forma di risorse e di industrie (parliamo del 5% del Prodotto Interno Lordo globale!). E’ per questo che la Giornata Mondiale degli Oceani celebrata l’8 giugno non poteva certo passare inosservata dallo sguardo attento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ad oggi le acque terrestri si ritrovano a dover affrontare una minaccia che in realtà tende a ripetersi anno dopo anno: la diffusione della plastica. La lotta all’inquinamento da plastica era e rimarrà una delle principali piaghe dei mari, tanto che lo stesso segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha speso parole chiare a tal proposito: ‹‹Abbiamo bisogno di azioni urgenti su scala globale per alleviare gli oceani dalle pressioni che devono affrontare e per tutelarli dai pericoli futuri››.
Tra l’altro la plastica non minaccia solo la salute delle acque, ma si pone come un serio rischio anche per tutte le specie animali e vegetali che trovano nei mari e negli oceani i loro habitat naturali; e il fatto stesso che la plastica, una volta finita in acqua, tenda a scomporsi in tanti piccoli pezzetti rende ancora più difficile il riuscire a contrastarne la diffusione.
L’inquinamento generato dalla plastica è quindi una sfida che l’umanità dovrà continuare a prendere sul serio: solo pochi giorni fa una ricerca di Science segnalava che alcuni pesci preferiscono cibarsi di microplastiche anziché del loro cibo naturale (il plancton). Una tendenza, questa, talmente tanto diffusa da porsi come una minaccia anche per la loro stessa sopravvivenza.
Matteo D’Apolito