Per monitorare l’ambiente non solo satelliti e rilevazioni sul posto, perché grazie alle nuove tecnologie, di qui a breve il controllo lo si farà anche mediante droni e macchine fotografiche a basso costo! A lanciare questa sfida è l’Università di Exter che ha sviluppato e testato in varie fasi un nuovo modo per monitorare lo stato della vegetazione.
Il prodotto ideato dall’ateneo, costato appena 3mila dollari, è stato in grado di raccogliere immagini 3D del Sevilleta National Wildlife Refuge sito nel Nuovo Messico centrale. I dati raccolti, così come riporta la rivista Remote Sensing of Enivronment, hanno dunque dimostrato come i droni e le fotocamere low cost siano effettivamente in grado di tenere sotto controllo lo stato dell’ambiente.
Secondo gli scienziati, questi apparecchi di nuova generazione potrebbero venire impiegati in maniera massiccia nel monitoraggio ambientale, soprattutto perché a differenza delle apparecchiature satellitari o delle ricognizioni di persona sul posto implicano dei costi decisamente minori e se vogliamo anche una maggiore precisione in fatto di raccolta dati.
Far uso di droni e di fotocamere per il controllo dell’ecosistema è una sfida che l’umanità dovrà accettare se vuole rendere più alla portata di tutti un compito che, fino a prova contraria, è di vitale importanza: considerando che gli ecosistemi di terraferma coprono il 40% del pianeta Terra e che garantiscono la sopravvivenza a circa 2.4 miliardi di persone, è inevitabile che occorra abbracciare dei sistemi diversi se davvero si vogliono continuare a misurare i cambiamenti della vegetazione, lo stato di salute delle nostre riserve e la vivibilità delle specie animali e vegetali in determinate aree del pianeta.
Brunellio Colli