Brexit, ecologisti inglesi preoccupati per l’ambiente: scopri il perché!
La Brexit, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, non piace agli economisti, agli imprenditori, ai giovani e neanche agli ambientalisti.
Gli ambientalisti britannici in questi anni si erano espressi con favore alla pressione che l’Ue era solita esercitare sul governo londinese affinché quest’ultimo attuasse norme ambientali più rigide. E ora temono che un Paese tornato ad essere indipendente sotto ogni punto di vista finisca per allentare proprio quei limiti anti-inquinamento imposti dall’Europa.
James Thornton, direttore di Client Earth, una organizzazione non governativa di avvocati impegnati in cause ecologiste, ha detto: «Mi ha lasciato scioccato, deluso e molto preoccupato per il futuro della tutela ambientale nel Regno Unito». In Craig Bennett, numero 1 della ong Friends of the Hearth, c’è invece il pensiero che la vittoria del Leave sia da considerarsi «un allarme rosso» per l’ambiente.
E infatti i limiti Ue sulle emissioni nell’atmosfera hanno permesso che Londra avesse un’aria più pulita; ma anche la bonifica delle spiagge inquinate dai liquami, le norme volte a tutelare gli habitat e la fauna selvatica presenti nel Regno Unito sono tutti accorgimenti nati da norme Ue. Persino il riciclaggio dei rifiuti è stato imposto a Londra dai vertici di Bruxelles. Ma ora, cosa accadrà?
Matteo D’Apolito