Antartide, segnali positivi: il buco nell’ozono si restringe
Il buco nell’ozono sopra l’Antartide si sta restringendo per la prima volta dopo decenni. Questa è la scoperta a cui sono venuti a capo i ricercatori del Massachusetts Institut of Technology, capitanati dalla dottoressa Susan Solomon. L’assottigliamento dello strato di ozono sta avvenendo in seguito al mutare delle condizioni ambientali, anche se i ricercatori sono piuttosto cauti e preferiscono attendere gli sviluppi onde fornire giudizi affrettati.
«La scoperta storica del buco nell’ozono in Antartide si è basata su delle osservazioni effettuate ad ottobre, pertanto la guarigione non può essere ritenuta completa fino alla prossima analisi», fa sapere la dottoressa che ha guidato la ricerca.
Resta comunque il fatto che un primo dato c’è ed è inequivocabile (oltre che incoraggiante): la rivista Science annuncia che il buco nell’ozono si sia ridotto, nel mese di settembre, di circa 4.5 milioni di chilometri quadrati negli ultimi 16 anni. Un restringimento che equivale al doppio della superficie terrestre occupata dalla Groenlandia.
Guido Visconti, fisico dell’atmosfera dell’Università de L’Aquila, precisa che «di questo passo la ripresa richiederà 50 anni per tornare ai livelli del ’79. Oggi con la densità rilevata di ozono intorno ai 250 Dobson siamo più o meno a metà strada dal valore di quasi 500 del ’79, quando il problema non esisteva ancora».
Matteo D’Apolito