In Italia parte il Piano Nazionale per la Mobilità a Idrogeno messo a punto dal comitato MH2IT su incarico del governo, e pronto per essere presentato alla Commissione Europea entro novembre. Obiettivo di questo progetto è portare in Italia 27mila veicoli a idrogeno entro il 2025 e 8 milioni entro il 2050 (più 23mila autobus e 5mila stazioni di approvvigionamento sparse per tutto il territorio nazionale).
Secondo il comitato MH2IT (Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia), il piano in questione è stato redatto sulla base di dati e previsioni realistiche e per questo ritenuto assolutamente realizzazbile.
Sarà un lavoro sicuramente ambizioso quello che spetterà all’Italia, ma un lavoro a cui bisognerà ottemperare perché «l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha chiaramente detto che per contenere l’aumento della temperatura sotto i 2 gradi centigradi, il numero di vetture circolanti nel 2050 tra Germania, Francia, Italia e Regno Unito non potrà essere inferiore a 40 milioni», puntualizza a questo proposito Alberto Dossi, presidente di MH2IT.
Ma come accennavamo, il piano per i veicoli ad idrogeno non riguarda esclusivamente i mezzi privati, ma anche gli autobus: in questi termini il progetto predisposto dal comitato catanese prevede la messa a punto di mezzi pubblici con autonomia di 450 km e capaci di rifornirsi in meno di 10 minuti.
Ecco appunto, il rifornimento. Per quanto riguarda la reperibilità dell’idrogeno che servirà appunto ad alimentare autovetture e autobus, il piano prevede l’installazione di 20 stazioni di riferimento entro il 2020 (10 per i mezzi leggeri e 10 per quelli pesanti). L’ipotesi, però, mira a raggiungere le 197 stazioni entro il 2025 (di cui 141 dedicate ai veicoli leggeri e la rimanente parte ad uso di quelli pesanti). Il tutto, proiettato al 2050: per quell’anno l’Italia dovrebbe essere in grado di poter contare su almeno 5mila stazioni di rifornimento.