Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato il decreto per stanziare 35 milioni di euro per la cosiddetta mobilità sostenibile. In una nota del ministero si legge: «L’obiettivo è favorire gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro con il trasporto sostenibile, in linea con gli obiettivi che ci si è dati sulla riduzione delle emissioni di gas serra e inquinanti derivanti dal settore dei trasporti».
Con queste misure si entra quindi nella fase attuativa di un piano atteso da tempo. «Ora i soldi ci sono – dichiara il ministro Galletti – per cui mi aspetto che i comuni approfittino di questa opportunità e mostrino la voglia di innovare i loro centri urbani».
Tra gli interventi che potranno prendere parte al finanziamento, così come si legge nel decreto, troviamo i servizi e le infrastrutture di mobilità condivisa a basse emissioni (un fenomeno già noto come “car pooling” e che per certi versi assume le forme del “bike sharing”); ma tra i progetti finanziabili ci saranno anche i “piedibus”, i “bicibus” e il “bike to work”.
Ma quali realtà potranno entrare a far parte di questo programma? La mobilità sostenibile per ora è in via di sperimentazione e potranno usufruirne solo gli enti locali che presenteranno progetti riferiti ad uno specifico ambito territoriale e con avente una popolazione superiore ai 100mila abitanti. E, a parità di valutazione, avranno la meglio quei comuni che nel corso del 2015 hanno registrato un superamento delle soglie di PM10 e NOx.
Francesco Giubilini