La Commissione Europea ha avviato una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per non aver fatto fronte all’emergenza Xylella nei tempi prestabiliti. L’Europa ha inviato una lettera alle autorità italiane all’interno della quale appare scritto: «E’ estremamente importante che l’Italia attui una politica che possa fermare l’avanzata della Xylella».
Lunedì, nel corso di un incontro bilaterale dedicato proprio al problema Xylella, il ministro dell’Agricoltura Martina è stato informato dal commissario Andriufakis che l’Ue avrebbe aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia.
Ora il Bel Paese ha 60 giorni di tempo per rispondere agli ultimatum dell’Europa. Se entro questi due mesi di tempo l’Italia non dimostrerà di essersi cominciata a muovere, scatterà come da prassi la seconda tappa della procedura d’infrazione che consiste nell’invio di un parere motivato.
Questa non è la prima volta in cui l’Italia finisce nella lente di ingrandimento di Bruxelles per il caso Xylella. Una prima procedura d’infrazione, infatti, era già stata aperta a dicembre scorso a causa del ritardo con cui l’Italia andava applicando la decisione 789/2015. Ma evidentemente la questione non è destinata a risolversi in tempi brevi, soprattutto perché l’Europa chiede risposte certe in questo senso: i danni che il virus Xylella ha procurato agli ulivi (soprattutto in Puglia) sono preoccupanti e drammatici e necessitano di risposte veloci.
Brunello Colli