L’appello di Greenpeace: «Fermate il TiSA, è pericoloso»
Secondo Greenpeace, il è un accordo estremamente pericoloso perché ostacolerebbe la lotta ai cambiamenti climatici.
E’ proprio col termine «pericoloso» che l’associazione ambientalista definisce il Trade in Service Agreement, l’accordo nato da un negoziato che sin dall’origine ha visto tra i suoi promotori l’Ue, gli Usa e altri 21 Paesi e che dovrebbe essere ratificato una volta per tutte entro la fine di quest’anno.
Secondo Greenpeace Olanda, il trattato andrebbe visto con una certa preoccupazione sia dal punto di vista democratico, sia dal punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici.
Al suo interno vi sarebbe inoltre una clausola che vincolerebbe gli Stati firmatari a non diffondere i contenuti del documento per almeno 5 anni dalla data di ratifica.
Ma le perplessità sul TiSA non sono avanzate solo dalla divisione olandese di Greenpeace, perché anche la parte italiana nelle ultime ore ha manifestato il suo scetticismo in merito al negoziato internazionale. In particolare, Federica Ferrario di Greenpeace Italia ha così commentato la vicenda: «Il TiSA, al pari di altri accordi commerciali, contiene norme che a nostro avviso legano le mani di quegli stessi politici che dovrebbero applicare e vigilare su quanto è stato deciso con l’accordo sul clima di Parigi».
E tanto per chiamare le cose col loro nome, Greenpeace rincara la dose: «Google e Facebook non dovrebbero stabilire regole sulla privacy e le banche non dovrebbero auto regolamentarsi.
Sapere che l’industria del fossile potrebbe essere tra i protagonisti della redazione di policy ambientali è quindi una contraddizione in termini. Sarebbe come chiedere all’industria del tabacco di scrivere le norme sulla salute». Per gli ambientalisti, insomma, il TiSA sarebbe un vero pasticcio.
Viviana Bottalico