Ong ambientaliste a Ue: «Fare di più per la protezione degli Oceani»
Le organizzazioni ambientaliste Oceana, Seas at Risk e Wwf invitano la Commissione Ue a considerare ogni possibile azione volta a tutelare la salute degli oceani, ed esortano i Paesi a rispettare l’obbligo di tutela delle aree più a rischio in Europa.
A 24 anni dalla sua nascita, fanno sapere gli ambientalisti, le aree marine tutelate dall’azione di Natura 2000 sono solo il 4% del totale: una percentuale assai ridotta se si tiene conto del fatto che gli scienziati chiedono che si raggiunga una copertura del 30%.
«Il completamento della rete Natura 2000 è atteso da troppo ed è fondamentale per garantire che la biodiversità venga protetta», afferma Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana per l’Europa.
La preoccupazione delle associazioni è rivolta tanto verso le generazioni future che abiteranno il Pianeta quanto per le specie e gli habitat a rischio estinzione.
Gli ambientalisti segnalano inoltre che tra i Paesi più ritardatari per quel che riguarda la tutela delle aree marine a rischio biodiversità ci sono Cipro, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Slovenia.
Antonio Osso