In campagna elettorale aveva definito una «balla» la teoria del surriscaldamento globale, e si era anche raccomandato con gli elettori americani che nel caso in cui fosse diventato presidente avrebbe stralciato tutti gli accordi e le politiche messe a segno da Obama sul fronte ambientale. Ma ora che presidente lo è diventato per davvero, i toni di Donald Trump si sono fatti molto più morbidi.
Incalzato dai giornalisti su come avrebbe voluto muoversi su questa materia nelle vesti di presidente, Trump ha risposto che affronterà la questione «senza pregiudizi» nel momento in cui dovrà decidere se ritirare o meno gli Stati Uniti dall’Accordo sul Clima di Parigi.
Ma questo dietrofront non piace affatto ai suoi sostenitori, soprattutto alle lobby che operano nel mercato delle energie fossili e che hanno appoggiato da sempre il repubblicano Trump proprio in virtù delle sue posizioni anti-ambientaliste.
Alberto Mengora