Nel rimpasto di governo che è avvenuto tra la fine della settimana scorsa e l’inizio di quella corrente, il Ministero dell’Ambiente è rimasto fermo nelle mani di Gian Luca Galletti.
Le sfide che accoglieranno Galletti sono legate in prima battuta all’Accordo sul clima di Parigi, ma per rimanere più “in casa nostra”, la vera battaglia, quella più grande e importante di sempre per l’Italia sarà ancora una volta quella legata alla lotta al dissesto idrogelogico. Per non parlare poi di una Strategia energetica nazionale che rimarrà un altro determinante banco di prova dell’azione di governo Gentiloni.
Sotto la guida di Galletti sono comunque stati molti i provvedimenti portati a compimento: durante il governo Renzi è stata introdotta per esempio una normativa sugli ecoreati con cui sono state inserite nuove voci di reato nel codice penale, e poi, non meno importante, è stata messa a segno la riforma delle Agenzie ambientali.
Per quanto riguarda il campo europeo, invece, Galletti ha chiuso non poche procedure di infrazione rimaste aperte con l’Europa in tema di rifiuti (ed in particolare di bonifiche e discariche). Vinta, poi, anche la battaglia per l’introduzione della cosiddetta Agenda Verde.
Alberto Mengora