Cina, nelle strade la polizia anti-smog
Cina: la polizia anti-smog, per fronteggiare l’inquinamento, no ai barbecue (ma non solo)
In Cina lo smog ha raggiunto dei livelli inimmaginabili, tanto è vero che ora le autorità cinesi si trovano costrette ad arginare la situazione con una nuova arma: la polizia ambientale.
Di qui ai prossimi giorni verranno dispiegate delle forze di polizia che tra i loro compiti avranno anche quello di mettere al bando i barbecue, ritenuti un’altra forma di inquinamento atmosferico di cui i cinesi possono iniziare a fare a meno (quanto meno nella fase acuta dell’emergenza). Il vicesindaco di Pechino, Cai Qi, ha affermato che gli agenti anti-smog daranno una vera e propria caccia agli appassionati delle grigliate, ma non solo.
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Nel mirino della polizia ci finirà infatti anche chi decide di togliere di torno l’immondizia di casa bruciandola, e anche chi, più semplicemente, decide di ardere della legna per riscaldarsi durante i giorni di basse temperature. Queste sono solo alcune delle attività che descrive l’agenzia di stampa statale Xinhua e che dovrebbero rientrare tra gli interventi delle forze dell’ordine
Cai Qi ha annunciato però altre misure volte a ridurre l’inquinamento nella città di Pechino, come un taglio del 30% dell’uso del carbone nel 2017, la chiusura dei 500 impianti di produzione più inquinanti e la messa al bando nella città di 300mila veicoli considerati altamente inquinanti.
Alberto Mengora