Mele OGM negli Usa: scoppia la polemica
Una mela OGM che non scurisce quando viene tagliata.
E’ questa l’invenzione che un’azienda canadese specializzata in bioingegneria, la Okanagan Speciality Fruits, ha voluto proporre all’attenzione del mercato. Il Ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha approvato la messa in vendita di ben tre varietà Ogm della Okanagan, ribattezzate Arctic Golden, Arctic Granny e Arctic Fuji. E poi c’è una quarta varietà, la Arctic Gala, che è ferma in attesa di approvazione.
L’arrivo sul mercato
L’arrivo sul mercato di queste mele OGM però sta destando parecchio scalpore, perché quelle realizzate dalla Okanagan Speciality Fruits non sono mele poi così salutari: le mele Arctic non sono minimamente influenzate dall’azione dell’enzima Polifenolo Oxydase (PPO) che è quello che provoca l’ossidazione della polpa. Ciò significa che le mele Arctic non scuriranno mai e poi mai perché sono per l’appunto il risultato di un trattamento Ogm.
Gli ambientalisti però non ci stanno.
Per quanto la Okanagan si sia difesa asserendo che il 40% delle mele finiscono nella spazzatura proprio per via della polpa che si scurisce con il passare del tempo, le associazioni a difesa dell’ambiente rimangono convinte del fatto che quella delle mele Ogm sia un’invenzione inutile e pericolosa.
«Molti grossisti di mele non vogliono questo. I consumatori non vogliono questo. Non è soltanto un prodotto inutile: i rischi non sono stati completamente esaminati», puntualizza la direttrice di Food & Water Watch, Wenonah Hauter.
Alberto Mengora