Cambiamento climatico: mercurio in netto aumento nei pesci
L’innalzamento delle temperature causato dai cambiamenti climatici potrebbe far incrementare fino a sette volte i livelli di mercurio presenti nei pesci di cui ci cibiamo.
E’ la conclusione a cui sono giunti dei ricercatori svedesi e americani, la cui ricerca sperimentale è stata pubblicata sulla rivista Sciences Advances.
Il mercurio è uno dei metalli più tossici per l’uomo, tanto è vero che l’Oms lo ha inserito nella lista delle 10 minacce più gravi per la salute, perché può provocare danni a polmoni, reni, pelle e occhi, ma anche al sistema immunitario, digestivo e nervoso. Il modo più comune che l’uomo ha per esporsi a questo metallo liquido è mangiare pesce contaminato, ed è proprio qui che nasce il problema.
«Con i cambiamenti climatici in atto – spiega Jeffra Schaefer, coautrice dello studio – ci aspettiamo un aumento delle precipitazioni nell’emisfero Nord, con un conseguente aumento del deflusso delle acque nei mari. Questo comporterà un grande rilascio di mercurio nelle coste che, come noto, sono i principali luoghi di sostentamento per i pesci che la gente poi mangia».
In pratica il deflusso porterà maggiori quantità di materiale organico in mari e laghi che a lungo andare provocherà un accumulo di mercurio nella catena alimentare. Si parla di un aumento anche fino a 10 volte rispetto ai valori di norma.
«Se non facciamo nulla per ridurre le concentrazioni di mercurio, questo sarà un nuovo problema che dovremo affrontare». Un problema dalle conseguenze molto gravi, ammoniscono gli studiosi.
Matteo D’Apolito