Raccolta differenziata, Italia al top: +39% in 20 anni
L’Italia è sempre più green: cresce la raccolta differenziata (del 38.6%) e al tempo stesso diminuiscono le discariche. Questo il bilancio che emerge a 20 anni dal cosiddetto decreto Ronchi; un bilancio senz’altro positivo perché segna un percorso di netto miglioramento in merito alla gestione dei rifiuti in Italia.
Il quadro degli ultimi due decenni è cambiato molto: nel 1997 finivano in discarica l’80% dei rifiuti urbani, pari cioè a 21.3 milioni di tonnellate, e la differenziata non arrivava a toccare neanche il 9%.
Nel 2015 invece i rifiuti urbani finiti in discarica sono diminuiti del 26% mentre la raccolta differenziata si è impennata raggiungendo il 47.6% dei rifiuti. Un trend, questo, che ha favorito inevitabilmente le imprese che operano nel campo della green economy dei rifiuti: il loro fatturato è arrivato infatti a quota 50 miliardi di euro.
Un’indagine condotta da Ipsos e promossa dal Consorzio nazionale imballaggi, inoltre, rivela che il 93% degli italiani considera ormai la raccolta differenziata come una necessità, e che il 91% degli italiani arriva a metterla al primo posto tra i comportamenti anti-spreco e tra le buone abitudini alimentari.
Fiero dei risultati ottenuti è l’ex ministro Edo Ronchi che avviò questo percorso: «Con quella riforma scegliemmo di anticipare gli indirizzi europei sulla gerarchia nella gestione dei rifiuti, assegnando una priorità al riciclo rispetto al prevalente smaltimento in discarica. Quella riforma ha permesso di far decollare l’industria green del riciclo dei rifiuti».
Antonio Osso