Come capire se la casa è a rischio idrogeologico, ovvero se può essere travolta da fango e pioggia: dopo aver recuperato i morti, il dibattito è aperto ed è bene sapere informazioni utili per sapere se la propria dimora o la zona di residenza è soggetta a frane e alluvioni.
Dopo aver pianto per le 12 vittime del maltempo, ci si interroga se si sia valutato il rischio idrogeologico in maniera superficiale. Il rischio idrogeologico è una realtà ed è utile tenersi informati allo scopo di sapere se la villa o il proprio appartamento può essere spazzato via con un fiume di fango.
Secondo il Rapporto Ispra 2018 sul dissesto idrogeologico, in Italia la popolazione, le famiglie, gli edifici, le imprese e i beni culturali sono tutti in pericolo. Pare che siamo i più soggetti a frane di tutta l’Unione Europea messa insieme.
Circa un terzo del totale delle frane in Italia sono dovute ai cosiddetti fenomeni a cinematismo rapido. Un parolone come rischio geologico, ma che racchiude idiomi quali crolli, colate rapide di fango e detriti sparati a velocità elevate, fino ad alcuni metri al secondo, con una elevata portata di distruttività. I tragici eventi accaduti sono una testimonianza indelebile.
Ogni anno, secondo l’Ispra, sono oltre un centinaio quelli che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici di proprietà dei beni culturali: le famiglie che sono a rischio alluvione, solo in Italia, superano i 2,6 milioni di Euro, le quali hanno la loro ultima residenza in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.
Il guaio è che, al momento, non si possono prevedere questi fenomeni, i quali sono una furia della natura. Però si può capire l’entità del rischio idrogeologico e capire se è elevato o moderato.
Certamente, se si vive in abitazioni abusive e troppo vicine a torrenti poco ricchi d’acqua, vengono proporzionalmente elevate le probabilità di conseguenze disastrose, complici anche l’incuria e i mancati interventi di manutenzione delle amministrazioni. Ma il rischio è stato condizionato dall’azione umana . Sono degni esempi una forte o debole densità della popolazione’ urbanizzazione, l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione di letti, versanti e corsi d’acqua.
Oltre alle mappe delle frane, reperibili online, è possibile utilizzare una serie di app e applicazione web che forniscono informazioni su rischio idrogeologico, pericolosità sismica e allerta vulcanica.
Per la propria incolumità in caso di alluvioni o violente piogge: evitare di uscire se non per necessità, moderare la velocità su strada, evitare di stazionare su passerelle e ponti o nei pressi di argini di torrenti e corsi d’acqua. Infine, meglio evitare tutte quelle aree che in passato hanno dato già problemi .