La questione della plastica inquinante attanaglia un po’ ogni parte del mondo. Per difendere l’ambiente dalla questione inquinamento, ci sarebbe bisogno di un approccio globale alla riduzione della produzione e consumo di plastica per attuare in ogni Paese la fase del riciclaggio.
Prendiamo ad esempio il Regno Unito che ha promulgato delle iniziative volte a contrastare l’inquinamento provocato dalla plastica. In tal direzione una nuova bozza di legislazione sulla plastica è stata presentata al parlamento sperando di trovare una soluzione valida a contrastare un simile flagello. In effetti, tali misure sono state attuate anche in altri paesi. Il Kenya, ad esempio, ha adottato una legislazione che vieta i sacchetti di plastica monouso.
Queste varie iniziative inducono a pensare che la questione si potrebbe risolvere attraverso una presa di posizione consapevole e legislativa a livello internazionale. Il problema è, tuttavia, che un po’ dovunque nel mondo, miliardi di dollari continuano ad essere investiti in nuove raffinerie di materie plastiche.
Il nostro sistema commerciale globale comporta uno scambio continuo di materie plastiche tra paesi. Ciò viene fatto soprattutto sotto forma di beni e imballaggi di plastica, anche se in linea di massima le microplastiche sono presenti in ogni parte del mondo, insinuate nel suolo, nell’acqua dolce e nel mare. Queste microplastiche (che provengono, ad esempio, dal lavaggio degli indumenti, dal normale uso di pneumatici per veicoli) finiscono nell’acqua che beviamo, nella fauna marina che mangiamo e nell’aria che respiriamo. È probabile quindi che alcuni prodotti alimentari importati da altri Paesi abbiano al loro interno residui di plastica.
A ciò si aggiunge poi che le materie plastiche vengono spesso trovate negli oceani (pur in assenza di importazione di merci). Dunque il pesce catturato e portato sulle nostre tavole potrebbe essere contaminato dalla plastica.
È chiaro dunque che abbiamo bisogno di un approccio comune per affrontare questo inquinamento.
Esistono già alcune leggi internazionali che possono aiutarci ad affrontare l’inquinamento della plastica. La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, ad esempio, contiene un impegno a “prevenire, ridurre e controllare l’inquinamento da fonti terrestri” che riguarda la plastica. Più recentemente la strategia di Honolulu è stata concordata nel 2011 per aiutare a combattere i detriti marini provenienti da attività terrestri. Se questi impegni fossero davvero pienamente soddisfatti, il nostro problema di plastica verrebbe notevolmente ridotto.