Non c’è più alcun dubbio: l’azione dell’uomo incidente negativamente nei cambiamenti climatici e a dimostrarlo è stato uno studio pubblicato su Nature, che ha eliminato ogni possibilità di dubbio. L’uomo incide sul cambiamento climatico al 99,9999%, lasciando soltanto una possibilità su un milione che la causa non gli appartenga. Per questo motivo, un ruolo di grande rilievo è affidato ai giovani.
Difficilmente in ambito scientifico si può raggiungere la certezza matematica in un determinato ambito, data una serie di fattori che sono in grado di mettere in discussione o meno la tesi di partenza. Per questo motivo, il maggior grado di probabilità a cui si può aspirare – scientificamente parlando – è quello del 99,9999%, che sfiora la certa sicurezza.
Si tratta di una possibilità su un milione o, meglio, di 5 sigma: con questo grado di sicurezza nel 2012 si affermò la sicurezza del Bosone di Higgs e, sette anni dopo, si può dichiarare senza dubbio che i cambiamenti climatici siano causati dagli uomini. Lo studio è stato effettuato partendo da tre set di dati satellitari maggiormente utilizzati negli ultimi 40 anni: già nel 2005 si era affermata la sicurezza della complicità umana nel cambiamento climatico, pur escludendo uno dei tre set, introdotto a partire dal 2016. Stando ai dati raccolti, già nel 2013 l’IPCC (Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico), aveva supposto una probabilità del 95% di complicità umana nei confronti del fenomeno.
Di fronte alla maggiore sicurezza possibile raggiunta in ambito scientifico, le teorie negazioniste esistono e difficilmente saranno eliminate ala luce dei nuovi dati. Per questo motivo, l’unico modo per fare inversione di tendenza e permettere un miglioramento nell’ambito dei cambiamenti climatici è coinvolgere i giovani.
Gridare all’allarme sarebbe sbagliato perchè diffonderebbe un clima di rassegnazione generale; sensibilizzare e includere nelle campagne di questo tipo i giovani è, invece, fondamentale: «Anche se ci sono ancora molte questioni aperte sulla comunicazione del cambiamento climatico, – ha affermato a tal proposito Stuart Capstick – la certezza è che bisogna agire ora, rompendo l’imbarazzante silenzio che ancora esiste, a molti livelli, sull’argomento». Queste le affermazioni in merito da parte di un ricercatore dell’Università di Cardiff.