Il 2017 è l’anno più secco, dopo il 2001, da quando l’Annuario dell’Ispra nella sezione Clima e Inquinamento atmosferico ha preso in esame le stagioni atmosferiche, nel 1961. Complice di questa situazione è un calo del 22% nella media delle piogge, nonché un aumento della temperatura di 1.3 gradi.
L’Annuario dell’Ispra nella sezione Clima e Inquinamento atmosferico prende in esame, annualmente, la situazione atmosferica italiana. I risultati relativi al 2017 hanno portato a una scoperta importante ma, allo stesso tempo, pericolosa: dal 1961 in poi, anno in cui è iniziata l’analisi, il 2017 è stato il secondo anno più “secco”, 16 anni dopo il 2001 che caratterizzava un record.
Causa di una situazione di questo tipo è stato un drastico calo delle precipitazioni: la media delle piogge è stata inferiore del 22%, mentre la temperatura atmosferica in Italia è aumentata di 1.30 gradi centigradi (0.10 gradi in più rispetto alla media europea, che ha fatto registrare un comunque significativo +1.20).
Quello del calo delle piogge e dell’aumento delle temperature non è il solo dato Ispra che è stato registrato: accanto ai primi due, è stato indicato il rischio dissesto suolo divenuto più considerevole negli ultimi anni per quei 6 milioni di abitanti che abitano in aree in cui il pericolo risulta essere particolarmente elevato.
Nel 2017 sono state 172 le frane in più che hanno causato 5 morti e 31 feriti, oltre che un numero ingente di danni stradali – e non solo – in diverse regioni italiane.