Chi ama i frutti di bosco non può non apprezzare il gusto unico dei lamponi. Si tratta di una specie di frutto piccolo che, oltre ad essere buono da mangiare, è caratteristico da tenere sul terrazzo o in giardino. Anche perché coltivare i lamponi è davvero molto semplice. La pianta infatti, che cambia a seconda della tipologia di frutto (diverso cioè in gusto e colore) di norma dà dei frutti scintillanti e lucidi, ideali per preparare dolci, gelati o marmellata.
A livello decorativo, al lampone non manca praticamente nulla. È bello da avere nel proprio giardino e facile da coltivare. Non richiede infatti chissà che tipologie di cure e non occupa nemmeno molto spazio. Chi coltiva una piantina di lamponi sul terrazzo (perché sprovvisto di giardino) non deve fare altro che avere un vaso e un supporto per il rampicante. Questo perché si tratta di una pianta che cresce e si sviluppa in senso verticale.
Sia nella aiuola che in un vaso, il lampone ha bisogno di stare all’aperto, deve prendere aria ma non bisogna tenerlo a contatto diretto con il sole. Va quindi messo al riparo dai raggi diretti e da possibili folate di vento forte.
Questi passi sono molto importanti in quanto, avendo il lampone bisogno di molta acqua, c’è il rischio che risenta negativamente del clima in cui vive. Meglio dunque a fare la massima accortezza qualora la situazione climatica nelle nostro zone sia troppo torrida.
Per quel che concerne la semina del lampone, avviene in due momenti dell’anno. O in primis a fine autunno o in secondo luogo a primavera inoltrata. Qualora decidessimo di piantarlo in giardino ricordiamo che deve distanziarsi da altre piante di almeno 50 centimetri. Mentre se si piantano due file di lamponi, devono avere tra loro una distanza di almeno un metro.
Per quel che concerne il terreno, i lamponi non richiedono concimi particolari, basta solo che vengano resi fertili con i necessari elementi nutritivi se proprio dobbiamo scegliere un concime.
Certo, per quanto la concimazione non sia difficoltosa, comunque è fermamente importante ai fini della buona riuscita della crescita della pianta e della produttività dei frutti. Di solito comunque si consiglia di eseguire una concimazione organica, anche se quella chimica non guasta. Il tutto purché nel fertilizzante ci sia azoto: in tal caso si può optare per il concime universale a bastoncini se cresciamo la piantina in vaso.
Per la pacciamatura, ci vuole quella annuale sia per far sì che l’umidità si mantenga costante pure durante i periodi estivi sia per rendere più facile l’assorbimento delle sostanze nutritive nel momento in cui si concima il terreno. Questo perché il lampone appartiene a quel genere di pianta che presenta le radici superficiali sensibili in quanto rischiamo di danneggiarsi.
Non dimentichiamo che i frutti del lampone piacciono anche ad insetti e uccellini: motivo per cui dovremo difendere la piantina con uno spaventapasseri o una rete protettiva.
La potatura di una pianta di lamponi è un altro passo importante e altrettanto semplice. Pare infatti, che non occorra stare sempre a spazzare via i tralci che hanno dato i frutti, nonché tutti i polloni deboli e tutti i rami che non appaiono produttivi.
Certo è che oltre a questi tagli c’è bisogno di eliminare pure tutto quello che ci appare ammalato, secco o anche danneggiato.
Infine, per la raccolta dei frutti, i lamponi vanno presi una volta che diventano rossi ma prima che maturino e diventino molli. La maturazione va tenuta sott’occhio ogni giorno, onde evitare che i frutti cadano da soli e facciano la muffa. A seconda della specie di lamponi che avremo scelto, cambierà la consistenza del frutto.