Potare gli alberi da frutto è un’azione molto importante per tenere in ordine il giardino o l’orticello e soprattutto per garantire la crescita rigogliosa della frutta.
Prima di munirsi di forbici e guanti da giardiniere, bisogna però imparare qualche semplice regola che aiuta a definire la chioma dei nostri alberi.
Potare non è cosa per tutti. Si tratta di una vera e propria arte che comporta una sinergia tra il giardiniere provetto e la frutta. Se in linea di massima dunque ci vuole il classico pollice verde per la potatura, quando si tratta di alberi da frutta l’attenzione deve essere maggiore. Bisogna infatti imparare a seguire la forma naturale della pianta, informarsi sulle caratteristiche di quel frutto e cimentarsi con la fase di potatura.
Raccogliere le informazioni, tra libri, guide e siti web potrebbe essere importante ma ricordiamoci che la realtà è fondamentale e ogni albero potrebbe aver bisogno di cure più o meno differenti.
Quando decidiamo di dare vita al nostro giardino piantando giovani alberi da frutto, dobbiamo prepararci a dare ad essi le cure e le attenzioni che una coltivazione merita. La potatura rappresenta un passo importante, ma prendersi cura dell’albero vuol dire porre in essere una serie di azioni quasi doverose.
Ci vuole passione per la natura, bisogna saper accudire la pianta e farla germogliare come si deve. Ci vuole anche delicatezza massima quando si colgono i frutti, onde evitare danni ai rami, i quali sono delicati e vanno trattati con estrema cura. Anche la potatura va curata nei minimi particolari, abolendo il “più” che è cresciuto sulla pianta e facendo attenzione a non tagliar via le parti indispensabili per la rivitalizzazione del nostro frutteto.
La prima regola generale, che concerne la cura di un albero da frutta, risiede nel dare le giuste forme alla chioma. In primis, quest’ultima ha bisogno di aria e sole e per tale motivo, tutti i rami che vanno verso l’interno sono i primi a dover essere tagliati. Come pure, se ci sono ramificazioni che s’incrociano o si sfregano da una delle due parti, va abolito il troppo.
Per quanto concerne il taglio, esso deve essere effettuato al di sopra di una gemma che si trova verso l’esterno. Sarà questo un modo di immaginare l’eventuale sviluppo della ramificazione. E ancora tutti i germogli verticali, detti scientificamente polloni, vanno eliminati.
Onde evitare di togliere i rami sbagliati, è importante documentarsi sulle varie forme delle gemme degli alberi da frutto. Le gemme appuntite sono quelle che daranno i cosiddetti rami a legno e le future foglie, mentre le arrotondate sono quelle che danno i fiori e i frutti.
Circa il periodo di potatura, il periodo migliore per rinvigorire i giovani alberi da frutto va all’inizio della primavera, ovvero tra febbraio e marzo. Una seconda potatura va effettuata durante l’estate e viene detta “di diradamento”: essa dovrebbe alleggerire di molto l’albero aiutando la crescita di nuovi rami.
Assolutamente un albero da frutta non va potato in previsioni di gelate, in quanto si potrebbero arrecare danni e spaccature in prossimità dei tagli. Viceversa la presenza del ramo secco può inficiare un intervento di potatura in qualunque momento.
Se durante la potatura si provocano dei danni all’albero, essi vanno riparati. In particolare dove la sega ha lasciato delle spaccature, la superficie del taglio va pareggiata, ben ripulita e spalmata. Meglio curarla con una “medicazione” onde evitare che i parassiti si insidino nelle spaccature nidificando e facendo ammalare la pianta.
Infine, i resti della potatura devono essere bruciati al fine di allontanare possibili organismi nocivi annidati nella corteccia.