Fusione nucleare: l’intelligenza artificiale studierà un nuovo metodo per realizzarla
Le instabilità che derivano dal processo di fusione nucleare, utilizzato per produrre energia, potranno essere evitate in futuro: è quanto pubblicato sulla rivista Nature. La collaborazione tra il dipartimento di Energia degli Stati Uniti e l’Università di Princetown ha portato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per studiare un nuovo metodo con cui possa realizzarsi la fusione nucleare.
I rischi della fusione nucleare e le instabilità del plasma
Il metodo della fusione nucleare, utilizzato per produrre energia, per quanto efficiente sia, nasconde tutti i rischi derivanti dall’instabilità del plasma.
Nonostante sia possibile prevedere questi comportamenti da parte del plasma, le reazioni sono improvvise e possono portare a un rallentamento del metodo della fusione nucleare. Le macchine che producono energia attraverso questo metodo, per far fronte a un rischio di danneggiamento, sono costrette a rallentare il processo nel momento in cui si verifica l’instabilità.
Il metodo Iter e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale
Per far fronte alle difficoltà derivanti dall’instabilità del plasma, il dipartimento di Energia degli Stati Uniti e l’Università di Princetown hanno deciso di studiare un nuovo metodo per realizzare la fusione nucleare, che tenga conto del supporto dell’intelligenza artificiale.
Il metodo è analogo a quello già pensato in Francia, conosciuto con il nome di Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), e si basa sull’utilizzo di una macchina chiamata Tokamak. All’interno della macchina il plasma incandescente viene separato dalle pareti del reattore (definite confinamento), per far fonte ai rischi di instabilità.
Per il nuovo metodo pensato dagli Stati Uniti e dall’Università di Princetown, invece, sono state scelte due strutture: la DIII-D in California, la più grande struttura dello stato americano, e il JET (Joint European Torus) nel Regno Unito.