Come coltivare le rose? Le rose hanno ormai fama di essere molto delicate e dunque esigenti durante la fase di coltivazione. Non a caso in molti credono che per far crescere belle e rigogliose le rose occorrono per forza dei prodotti chimici e sistemici. Questo luogo comune è sbagliato in quanto, con i dovuti accorgimenti, è possibile avere un’aiuola di rose naturalmente cresciute.
Non dimentichiamo infatti che le rose possono sopravvivere anche molti anni senza alcuna attenzione.
Prendersi cura delle rose senza prodotti chimici non è molto diverso dal coltivare qualsiasi tipo di pianta con tecniche organiche. Bisogna infatti tenere presente che il giardinaggio biologico si basa fondamentalmente sull’utilizzo esclusivo di prodotti naturali. Significa cioè dare alla pianta quello che vuole e ciò di cui ha bisogno per crescere bene.
In linea di massima l’attenzione va riposta sempre ai medesimi elementi, ovvero posizione del vaso, sole, acqua, luce, pacciamatura e così via. Ecco quindi come coltivare le rose in modo del tutto naturale.
Scegliere le rose della varietà giusta vuol dire optare per quelle adatte alla zona e al clima della nostra città. La varierà di rosa tea, ad esempio, cresce molto facilmente nelle zone calde e dove gli inverni possono essere freddi. Questo in quanto petalo e stelo sono molto più resistenti.
Inoltre altro requisito fondamentale poi per la scelta della varietà giusta riguarda le possibili malattie. Bisogna infatti sempre optare per le rose resistenti alle malattie che le piante facilmente tendono a prendere nel nostro giardino o più generalmente nei paraggi.
Come prima cosa occorre spianare un terreno meraviglioso aggiungendo molta materia organica. Questo affinché si possa mantenere il pH del terreno leggermente acido (da 6,0 a 6,5). Le rose vanno piantate dove c’è molto sole. Tuttavia, se il clima è troppo caldo, devono essere posizionate in un angolo dove c’è ombra nelle ore del pomeriggio.
Per quel che invece concerne l’acqua facciamo sempre attenzione ad innfaffiare le radici, non le foglie. Massima premura va poi alle foglie più basse, dove le spore di funghi spumeggianti spesso prendono il sopravvento. Quindi attenzione che non attecchisca alcun tipo di muffa.
La pacciamatura va effettuata con materia organica affinché si possano tenere fresche le radici. Il tutto tenendo sempre in considerazione il fatto che la rosa vuole essere nutrita spesso: sia in primavera, dopo la potatura, sia in piena estate.
Per la potatura, essa va eseguita almeno una volta l’anno. In questo contesto si dovrebbe rimuovere immediatamente il gambo se danneggiato, per evitare che il problema si diffonda. Liberare la coltre da foglie e detriti caduti, in modo che non diffondano la malattia.
È difficile evitare che si creino quelle antiestetiche macchioline nere sulle rose. In caso di infezioni tuttavia non va bene correre ai ripari con i pesticidi sistemici che tendono ad invadere chimicamente tutta la pianta.
Dunque, se ogni anno accade ciò, si potrebbe provare a rimediare migliorando sia la circolazione dell’aria nel roseto che il vigore delle rose.
Se il problema è ricorrente con il punto nero, possiamo prendere delle misure precauzionali. Ad esempio i fiorai usano spesso uno spray che va a creare una pellicola protettiva sui petali. Questo aiuta a prevenire le malattie fungine, tra cui la macchia nera e l’oidio.
I fungicidi di bicarbonato di potassio possono essere utilizzati invece durante la stagione vegetativa, quando il clima tende a diventare troppo umido. Questo fungicida tende ad essere più sicuro delle soluzioni fatte in casa con bicarbonato di sodio e protegge le rose da eventuali malattie.