La Grande Barriera Corallina potrebbe sopravvivere grazie all’arrivo di una grande distesa di pietra pomice. Stando a quanto rivelato dagli esperti, infatti, la distesa si starebbe spostando verso l’Australia, e questa “migrazione” potrebbe risultare decisiva per rinvigorire la vita marina dei coralli della Grande Barriera Corallina, metà dei quali sono morti a causa del cambiamento climatico.
La superficie della distesa di pietra pomice, grande addirittura come Manhattan, ospita organismi come granchi e coralli ed è per questo che il “contatto” con la Grande Barriera Corallina permetterebbe il reintegro di tanta vita marina perduta.
A scoprire per primi la distesa di pietra pomice sono stati alcuni marinai australiani, che l’hanno avvistata lo scorso 9 agosto mentre si dirigevano verso Vanuatu.
Le rocce vulcaniche sono state individuate dal catamarano ROAM, e Larissa Hoult, che fa parte dell’equipaggio del catamarano, ha rivelato che l’avvistamento della distesa è stato piuttosto “inquietante”.
L’Osservatorio della NASA sta cercando di capire cosa può aver portato alla formazione di questa enorme distesa che si sta dirigendo verso l’Australia (e verso la Barriera).
L’ipotesi che al momento viene ritenuta più probabile è che un vulcano sottomarino sia esploso vicino all’Isola del Pacifico di Tonga. Prima che le rocce vulcaniche raggiungano la Grande Barriera Corallina potrebbero volerci ancora dei mesi, ma già durante il “viaggio” la distesa potrebbe scatenare effetti benefici sui microrganismi, almeno stando a quanto riferito dagli scienziati che stanno studiando il curioso fenomeno.
Al tempo stesso, la distesa di pietra pomice potrebbe anche introdurre delle specie invasive nella regione, come segnalato da Scott Bryan, professore presso la Queensland University of Technology e specializzato in geologia e geochimica.