Gli esperti lo hanno già ribattezzato “turista interstellare”, come già fatto con Oumuamua, l’altro oggetto “bizzarro” che ha fatto discutere a lungo la comunità scientifica ed in particolare gli astronomi. Stavolta siamo di fronte ad un nuovo oggetto celeste, anch’esso una sorta di visitatore alieno, e stando ai dati raccolti fino ad oggi sembrerebbe trattarsi di una cometa dalla traiettoria iperbolica.
Proprio questa caratteristica suggerisce agli scienziati che la sua provenienza sarebbe da ricercare nello spazio profondo, all’esterno del nostro Sistema Solare.
La cometa è stata individuata lo scorso 30 agosto dagli scienziati del Crimean Astrophysical Observatory. All’inizio, l’oggetto era stato individuato come gb00234, ma ora gli è stato dato un nome ufficiale, ovvero C/2019 Q4 (Borisov).
A differenza di Oumuamua, che fu individuato quando ormai si trovava già quasi all’esterno del Sistema Solare, le probabilità di poter studiare da vicino C/2019 Q4 sono molto più alte, dato che sembra si trovi all’inizio del suo transito locale. La cometa potrebbe passare vicino al pianeta Marte e nei pressi della Terra verso la fine dell’anno.
Secondo quanto riferito dagli esperti del settore, nel mese di dicembre l’oggetto celeste potrebbe transitare a meno di due volte la distanza tra la Terra e il Sole, rimanendo così visibile per oltre un anno (fino a gennaio 2021).
Proprio durante questo periodo di tempo gli scienziati sperano di carpire una serie di informazioni di rilievo, utilizzando strumenti molto sofisticati come il Very Large Telescope in Cile, il Keck Observatory e il telescopio Gemini alle Hawaii.
Secondo Olivier Hainaut, un astronomo dell’ESO che aveva già avuto a che fare con Oumuamua, ci sarebbe un progetto già molto avanzato per poter studiare C/2019 Q4 con Hubble.
Al momento capire esattamente dove si trovi la cometa non è semplice, dato che è come se fosse una macchia di gas in movimento che si porta dietro un alone di polveri: la speranza è di riuscire a studiarne la composizione chimica.