Manifestazioni imponenti, totalmente pacifiche, caratterizzate soprattutto da una vasta presenza giovanile. Saranno queste ad animare la settimana che prende il via domani, sabato 21 settembre, e andrà avanti fino a venerdì 27. #WeekforFuture e #GlobalClimateStrike, sono questi gli hashtag utilizzati per questa settimana di sciopero mondiale, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il mondo intero una volta per tutte sulle tematiche ambientali.
I giovani di questo pianeta si mettono quindi in marcia per chiedere un futuro che passi soprattutto da una Terra sostenibile. E stando alle prime stime, sembra che nelle piazze di ogni angolo del globo si ritroveranno in milioni per dirlo chiaro e tondo ai “potenti” e ai governi.
Il sito di “FridaysforFuture”, il movimento nato nel 2015 ma “esploso” nel 2018 grazie soprattutto all’attivismo della giovane svedese Greta Thunberg, rivela chiaramente quelle che sono le finalità di queste manifestazioni.
Sul portale viene riportato che milioni di persone usciranno dalle aule di scuola, dai luoghi di lavoro e dalle case per unirsi nelle strade e chiedere giustizia e azioni concrete sul cambiamento climatico. Attualmente, come si legge sul sito, 185 Paesi hanno aderito allo sciopero, ne restano solo dieci non ancora coinvolti.
È sempre il sito “FridaysforFuture” a riportare che al momento risultano registrate 2350 città. Tutti gli eventi dal 20 al 27 settembre saranno considerati come un’unica iniziativa, e l’impressione è che questo #GlobalClimateStrikes possa diventare davvero il più grande della storia, superando anche la straordinaria giornata del 15 marzo 2019 che ha visto scendere in piazza 2,3 milioni di manifestanti in tutto il mondo.
Le iniziative previste sono di vario genere, tra cui sit-in, cortei, concerti, assemblee ed eventi, tra cui #BellForFuture, #TreesForFuture, #ScientistsForFuture, #ResearchersDesk.