Un continente perduto sotto l’Europa Meridionale. È la strepitosa scoperta fatta da un team di ricerca internazionale, che si è avvalso della guida di alcuni scienziati dell’Università di Utrecht e della preziosa collaborazione con gli studiosi del Center for Earth Evolution and Dynamics di Oslo (in Norvegia), dell’università sudafricana del Witwatersrand, dell’Istituto di Geofisica presso l’ETH di Zurigo (Svizzera) e anche di altri atenei sparsi per il mondo.
Gli scienziati hanno chiamato il continente sommerso “Grande Adria”, spiegando anche cosa è accaduto e come la conformazione attuale sia stata influenzata dallo sprofondamento di questo gigantesco territorio.
Una ricostruzione storica, quella dei ricercatori coordinati dal professor Douwe van Hinsbergen (a capo del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università olandese), che ha impiegato ben dieci anni di lavoro e studio sulla “Grande Adria”.
L’origine del continente perduto risale a 240 milioni di anni fa, quando cominciò la separazione dall’Africa (che si concluse 20 milioni di anni dopo) e successivamente anche quella dalla penisola iberica (40 milioni di anni più tardi). Ma perchè il continente è sprofondato?
Come emerso nella ricerca del team di studiosi, all’incirca 100 milioni di anni fa i movimenti delle placche tettoniche hanno fatto sprofondare il continente nel mantello terrestre, seppure con grande lentezza.
La “Grande Adria” è andata giù per diverse centinaia di chilometri, andando a formare alcune delle catene montuose più importanti del Sud Europa, comprese le Alpi e gli Appennini.
Come spiegato dai ricercatori, lo sprofondamento del continente perduto ha influenzato la conformazione geografica di almeno 30 Paesi europei, compresa la nostra Italia.
Nello studio viene inoltre spiegato che la “Grande Adria” non era tutta “emersa”, ma appariva di fatto come una serie di arcipelaghi. La parte più consistente si trova al di sotto della Grecia, a circa 1500 chilometri di profondità.