Il coronavirus in Cina potrebbe presentare un collegamento con il riscaldamento globale. Gli esperti infatti affermano che ancora oggi è difficile dire come abbia fatto questo microrganismo a compiere il salto di specie e ad infettare anche l’uomo. Tuttavia gli scienziati ritengono che potrebbero aver influito anche alcuni fattori dovuti ai mutamenti climatici conseguiti al riscaldamento globale.
I virologi non ritengono che il coronavirus si sia diffuso direttamente a causa del riscaldamento globale. Tuttavia ritengono che l’aumento delle temperature potrebbe aver favorito la proliferazione del microrganismo.
Proprio le temperature più alte potrebbero aver concorso a fare in modo che il coronavirus avesse la possibilità di mutarsi e fare così il salto di specie.
Tra gli altri fattori che vanno contro la sostenibilità ambientale e che in questo caso sembrano aver avuto un’influenza determinante ci sono anche la distruzione degli habitat naturali e lo sfruttamento degli animali nei mercati.
Gli esperti spiegano che i virus per natura sono predisposti a cercare sempre nuovi ospiti e che la distruzione della natura da parte dell’uomo potrebbe aprire la strada a nuove epidemie.
È stato appurato anche che alcuni virus sono in grado di mutare molto rapidamente e quindi siamo costretti a cercare sempre nuove armi per difenderci dalle infezioni.
Un ruolo molto importante potrebbe essere determinato anche dalla globalizzazione, perché i trasporti sempre più rapidi di grandi quantità di persone che si muovono da un punto all’altro del mondo rendono più pericolosa la diffusione.