Un team di scienziati del Laboratorio di Ricerca Navale di Washington è riuscito a visualizzare la più intensa esplosione di un buco nero, seconda per intensità soltanto al Big Bang. Gli scienziati, guidati dalla ricercatrice Simona Giacintucci, hanno scoperto un’esplosione che ha permesso la diffusione di energia e di materia, che ha assunto la forma di un bagliore molto particolare con un alone di colore blu. I risultati dello studio sono stati diffusi con la pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal.
Il fenomeno in questione è stato osservato ad una distanza di 390 milioni di anni luce dal nostro sistema solare. L’esplosione è infatti avvenuta nel Superammasso di Ofiuco, nella direzione di questa particolare costellazione.
Grazie ai telescopi Chandra della Nasa e Xmm-Network dell’Agenzia Spaziale Europea, è stato possibile osservare un fenomeno davvero interessante, che potrebbe essere determinante per lo studio di alcuni aspetti dell’universo.
Fino a questo momento l’esplosione più intensa che era stata osservata dagli scienziati era quella avvenuta a 2,6 miliardi di anni luce dal nostro pianeta, avvenuta nell’ammasso di galassie MS 0735.6+7421.
La differenza sarebbe notevole, visto che, secondo i ricercatori, si sarebbe prodotta una quantità di energia superiore di ben cinque volte rispetto a quella osservata in precedenza e ritenuta fino a questo momento la più grande esplosione mai osservata dalla scienza.
Una ricerca molto interessante, che potrebbe ulteriormente aprire la strada verso altri studi che riguardano l’osservazione dell’universo.