Il Tetrapak dove si butta? Attualmente si registra una maggiore attenzione nei confronti della raccolta differenziata. Sembra che i più si siano resi conto dell’importanza di provvedere alla differenziazione dei rifiuti, per determinare un minore impatto ambientale. Differenziare e riciclare è davvero importante per la sostenibilità, ma proprio il Tetrapak e la raccolta differenziata pongono qualche problema.
Infatti questo materiale lo ritroviamo spesso negli imballaggi, per esempio per i succhi di frutta, per i passati di verdura e anche per realizzare il cartone del latte. Poiché è uno dei materiali diventati ormai comuni nei prodotti che acquistiamo, molti si chiedono “dove si butta il Tetrapak?”. Scopriamone di più in questa guida che riguarda dove buttare il Tetrapak.
A livello generale non possiamo trovare una regola fissa, perché da Comune a Comune troviamo delle indicazioni molto diverse sul Tetrapak dove si butta. Alcune amministrazioni comunali indicano per esempio, in tema di raccolta differenziata, di buttare i contenitori in questo materiale nel cassonetto della plastica.
Altre, invece, preferiscono il contenitore della carta. In effetti il Tetrapak ha una natura piuttosto polivalente, per cui le indicazioni e i riferimenti generali possono essere diversi a seconda della zona di residenza.
Al di là del cassonetto di riferimento, comunque ci sono delle regole che, indipendentemente da dove va il Tetrapak, valgono a livello generale. I contenitori in Tetrapak, infatti, prima di essere gettati, devono essere schiacciati e sciacquati, in modo da eliminare i residui di cibo.
Se decidiamo di buttarli nel contenitore della carta, sarebbe meglio togliere ai contenitori il tappo di plastica. Infatti spesso la carta viene utilizzata come materiale di riciclo, per generare altri prodotti in carta. È sempre bene informarsi per sapere il Tetrapak dove si butta in relazione al proprio Comune.
Si possono chiedere le relative informazioni all’ufficio comunale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, per essere sicuri di non sbagliare.
I contenitori in Tetrapak sono stati lanciati sul mercato da un’azienda svedese. Inizialmente venivano utilizzati soltanto per il trasporto e per la conservazione del latte. Abbiamo già detto che hanno una natura polivalente, in quanto sono composti da tre materiali differenti.
All’esterno c’è uno strato di carta che è rivestito di plastica, mentre l’interno è rivestito in alluminio. Nel processo di lavorazione per la realizzazione dei contenitori in Tetrapak non viene utilizzato alcun collante chimico.
La carta che viene impiegata si ricava dal legno che proviene da foreste certificate per mantenere rigidi i parametri dell’ecosostenibilità. I contenitori così realizzati hanno come caratteristica principale il fatto di essere completamente impermeabili.
Se vogliamo sapere il Tetrapak dove si butta, dobbiamo sapere anche come funziona il riciclo del Tetrapak. È molto importante anche essere consapevoli di quest’altro passaggio importante per la sostenibilità ambientale.
Infatti i contenitori di Tetrapak vengono raccolti tutti in apposite strutture, almeno nella prima fase del riciclo. Poi vengono separati meccanicamente i tre materiali di cui sono composti. Questi materiali vengono infine riciclati.
In seguito al riciclo del Tetrapak e alla lavorazione dei materiali che lo compongono, nascono dei nuovi materiali. Il primo di essi è l’ecoallene, un materiale plastico che trova varie applicazioni in diversi settori, dalla bigiotteria al campo dell’edilizia.
Il secondo materiale che viene ricavato è la cosiddetta cartafrutta, che viene utilizzata per produrre prodotti di cancelleria e shopper.