Greenpeace punta dritta sulla deforestazione e su quelle soluzioni che molte imprese multinazionali starebbero facendo passare per buone, ma che in realtà, secondo la nota associazione ambientalista, si rivelano soltanto una scusa. Molte multinazionali, secondo Greenpeace, starebbero adottando delle soluzioni ingannevoli per poter giustificare la continuazione delle attività estrattive di petrolio e di altre materie prime.
Da molto tempo si discute sul problema della deforestazione, rintracciando la pericolosità di azioni che potrebbero mettere a rischio quelle aree della Terra che sono state definite come i polmoni verdi del nostro pianeta.
In effetti le grandi estensioni di foreste avrebbero un ruolo cruciale nel rimediare, almeno in parte, alle emissioni nocive prodotte dall’uomo. Greenpeace riferisce che molte multinazionali stanno facendo passare come fenomeni di riforestazione la creazione di piantagioni ad uso commerciale.
Greenpeace Italia ha diffuso uno specifico rapporto sul problema della deforestazione e sulle condizioni delle foreste nel mondo. Nel rapporto dell’associazione si può leggere che le piantagioni non rappresentano la soluzione per i cambiamenti climatici.
Greenpeace denuncia il fatto che alcune multinazionali vogliono far credere che piantare qualche albero possa continuare a giustificare l’estrazione di petrolio, gas e carbone.
Greenpeace porta l’esempio di molte ricerche, che hanno messo in evidenza i dati relativi al fatto che quasi la metà delle aree che molti Governi hanno promesso di destinare al rimboschimento diventerà sostanzialmente delle monocolture utilizzate a livello commerciale, senza eliminare il problema dell’inquinamento e, di conseguenza, senza incidere sui cambiamenti climatici negativi.