A causa dell’emergenza coronavirus c’è una grande richiesta di limoni in tutta l’Europa. Infatti questi agrumi vengono utilizzati per la produzione di disinfettanti a base alcolica, soprattutto in alcuni Paesi come la Spagna e la Turchia. Questa grande richiesta, secondo ciò che ha rivelato un monitoraggio della Coldiretti, avrebbe portato ad un aumento esagerato dei prezzi.
Quest’anno, a causa anche del clima non particolarmente favorevole, gli esperti sottolineano come non ci sia stata una produzione sufficiente di limoni. La Spagna è il primo produttore di questi frutti nell’Unione Europea. La domanda è aumentata di molto, mentre la produzione si è rivelata insufficiente.
Lo stesso discorso si può fare per la Turchia, che ha cercato di porre rimedio a tutto ciò, controllando in maniera esponenziale l’esportazione di limoni. Proprio in Turchia questo agrume viene utilizzato per produrre disinfettanti che vengono utilizzati sia in privato che nei locali pubblici. Anche qui si sono avuti molti aumenti dei prezzi.
L’Italia è il secondo produttore europeo di limoni dopo la Spagna. Quest’anno la produzione ha fatto registrare un calo del 14% rispetto ai 3,8 milioni di quintali che si erano ottenuti nel 2019. In particolare in Sicilia la richiesta è aumentata del 30%. In Campania c’è stato il raddoppio della richiesta, soprattutto per le varietà di Amalfi.
Anche qui si registra un calo della produzione, con prezzi sempre più alti, che oscillano fra 1,20 euro e 1,50 euro al chilo.
In Calabria la domanda, al pari delle altre regioni del Sud, è cresciuta in una percentuale compresa fra il 10% e il 15%.