La Terra dice addio alla sua ‘seconda Luna’
Con molta probabilità avrete sentito parlare negli ultimi mesi di una “seconda Luna” per il nostro pianeta. Non si tratta di un secondo satellite naturale per la Terra, ma di 2020 SO, un frammento di un razzo con datazione relativa agli anni ’60, che nel corso del tempo è finito con l’interessare l’orbita del nostro pianeta. Nel settembre dello scorso anno infatti questo frammento, definito con il nome di minimoon, è caduto nell’orbita terrestre, posizionandosi a metà tra la Terra e la Luna.
La nostra seconda Luna sta per andare alla deriva
Adesso però questa “seconda Luna” che orbita nel nostro pianeta starebbe per lasciarci per sempre. Infatti nella giornata del 2 febbraio si avvicinerà alla Terra, passando a 220.000 chilometri circa dal nostro pianeta. In seguito a questo passaggio “ravvicinato”, il frammento di razzo si allontanerà e lascerà l’orbità, entro il mese di marzo di quest’anno.
Secondo quanto ha spiegato la NASA, questo interessante oggetto nello spazio ha affrontato un percorso davvero interessante da studiare, tanto che nel corso degli anni si è avvicinato diverse volte al nostro pianeta, arrivando ad una distanza abbastanza ravvicinata nel 1966.
Il frammento apparteneva al Centaur del Surveyor 2
Negli anni si è proceduto a studiare questo misterioso secondo satellite della Terra, fino a quando è stato scoperto che si trattava di un frammento artificiale, confrontando la sua composizione chimica con quella di un altro razzo.
Nello specifico il frammento in questione apparteneva alla parte superiore del razzo Centaur, a sua volta ausiliario del Surveyor 2, che è stato lanciato nel settembre del 1966. In una fase iniziale si è pensato che si potesse trattare di un asteroide, un’ipotesi smentita anche dal fatto che il movimento non era sempre lineare.