Potature del pero: quando e come procedere
Come agire con le potature del pero? Il pero è una pianta molto diffusa nel nostro Paese. Dà dei frutti irresistibili che sono molto buoni specialmente se di stagione. È essenziale quindi potare il pero in maniera molto precisa, mettendo in campo tutte quelle strategie che si adattano a ciascun albero.
Per esempio molti si chiedono come fare la potatura del pero William per ottenere con la potatura pere Williams eccezionali. Ma questa è soltanto una varietà di questi alberi e di frutti che possiamo ottenere. Bisogna sempre mettere in atto delle strategie che siano precise e rispettose della pianta.
Ti presentiamo quali sono tutti i consigli da seguire sia a livello professionale che per la coltivazione del pero in orti e giardini.
Come potare il pero
Come potare il pero? È essenziale distinguere, per quanto riguarda la potatura del pero, i primi anni di vita dell’albero dalle altre fasi. Questo albero solitamente per una struttura fisiologica tende a svilupparsi verso l’alto.
Proprio per questo motivo, specialmente nei primi anni di vita, bisogna tenere conto di vari componenti che riguardano anche la salute e lo sviluppo della pianta.
Se ti chiedi come agire con le potature del pero, ricordati che per il pero la potatura deve essere mantenuta, i primi due anni di vita, nella fase di quella che viene chiamata potatura di formazione.
Infatti i primi due anni di vita della pianta sono essenziali per dare una forma corretta all’albero. Ma non si tratta soltanto di un’esigenza estetica. È essenziale anche evitare che si creino rami troppo fitti e quindi per permettere alla luce di filtrare bene tra le foglie.
Possiamo distinguere per ciò che riguarda le potature del pero tre strategie per dare una specifica forma all’albero. C’è la forma a fusetto, che è la più diffusa e che si sviluppa in verticale con qualche rametto simmetrico.
C’è poi la forma a palmetta, con la chioma che tende a svilupparsi in senso orizzontale, e infine possiamo distinguere una forma detta a doppio asse. Questa forma si basa su due rami portanti e una chioma distribuita in due aree.
Negli anni successivi le potature del pero sono finalizzate a massimizzare la resa dei frutti. Ecco perché si parla più specificamente di potatura di produzione.
Bisogna sapere a questo proposito che i rami che producono i frutti sono quelli più giovani, per cui è bene agire eliminando i rami più vecchi, anche perché questa operazione permette il rafforzamento della pianta a livello delle radici.
Inoltre bisogna tenere conto di altre variabili molto importanti. I rami che rendono di più sono quelli più vicini al tronco centrale e bisogna badare anche alla lunghezza dei rami portatori di frutto, la cui lunghezza ideale si aggira intorno ai 40-50 centimetri.
Facendo questo, occorre non dimenticare che le gemme vicino al taglio sono più produttive. Più si avanza con il tempo e quindi con l’età della pianta, più si deve procedere a potare tutto ciò che è in eccesso e che può contrastare lo sviluppo dei frutti. Per esempio tutti quei rami che hanno quattro anni o di più devono essere eliminati del tutto, perché non producono più frutti.
Il periodo della potatura del pero
Per la potatura del pero il periodo più giusto qual è? Molti si chiedono potare il pero quando sia più corretto. Le potature del pero vanno fatte soprattutto tra gennaio e febbraio, prima che inizi il periodo della fioritura.
È davvero essenziale svolgere questa attività quando l’albero si trova in uno stato dormiente, evitando però i momenti delle gelate, perché in questo modo la pianta può essere esposta maggiormente agli agenti atmosferici.
Ma c’è un altro periodo in cui effettuare la potatura del pero. Si tratta del mese di giugno, per dare la possibilità alla pianta di produrre il massimo in termini di frutti.
Si può procedere alle potature del pero anche alla fine dell’estate, in modo che l’albero possa prepararsi per affrontare l’inverno.
La potatura del pero in base alle varietà
Bisogna distinguere come potare il pero anche in base alla varietà di piante. Alcune varietà, come per esempio la Kaiser, continuano ad essere fruttifere nel tempo anche su rami che possono sembrare vecchi. Quindi in questo caso si può procedere con un rinnovo più lento.
Lo stesso possiamo dire di altre varietà, come la Conference o la Butirra. Anche questi tipi di piante tendono a produrre su rami più vecchi, anche se più passa il tempo e più possono portare alla produzione di pere piccole e che non sono di ottima qualità.
Altre varietà, come la Abate Fetel e la Decana del Comizio, tendono a produrre sui rami di circa due anni o giù di lì. Bisogna però stare attenti ad evitare la formazione di protuberanze, dette in gergo tecnico zampe di gallo, perché altrimenti le formazioni fruttifere tendono a non essere di ottima qualità.
In altre varietà, come la Coscia e la William, la maggiore produzione fruttifera avviene sulle gemme poste agli apici dei rami e sui rami più nuovi. Quindi in questo caso bisogna procedere, come abbiamo già sottolineato, allo sfoltimento continuo, eliminando i rami più vecchi.
Varietà come la Passa Crassana nei primi anni producono più sui rami giovani e poi si spostano anche su altre formazioni. Si potrebbero accorciare, per una produzione ottimale, i rami che hanno già un’età di circa due o tre anni.
Gli errori da evitare
Nel potare il pero ci sono comunque degli errori che non si devono commettere, perché essi potrebbero far male alla pianta e non favorire la resa fruttifera. Non si deve procedere a caso e in maniera eccessiva, bisogna puntare più su una potatura in termini di qualità rispetto alla quantità.
Quando si eseguono i tagli, questi devono essere praticati in maniera decisa. Quelli troppo deboli o sfilacciati potrebbero provocare dei danni alla pianta. In questo senso conta anche molto la scelta di alcuni strumenti utili per poter potare nel migliore dei modi.
Per esempio a questo proposito si possono usare le forbici per i rami più piccoli e le cesoie per quelli più grandi.