Secondo Save The Children i bambini nati nel 2020 saranno esposti a delle ondate di calore eccessive. La famosa ong ha messo su questo argomento nero su bianco un rapporto dal titolo Nati in crisi climatica. Al rapporto ha lavorato un gruppo di ricercatori internazionale, che sono riusciti a mettere a punto una relazione, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.
Secondo il rapporto di Save The Children, i bambini nati nel 2020 saranno esposti ad ondate di calore molto più alte rispetto alla media di quelle affrontate dai loro nonni nati nel 1960. Si parla di una media di 7 volte in più, che in alcuni casi, come per esempio in Afghanistan, può arrivare anche a punte di 18 volte maggiori.
Tutto questo è dovuto ai cambiamenti climatici, che espongono i nati nel 2020 ad essere colpiti circa due volte in più dalla siccità e a più due volte in più dalle inondazioni. Inoltre c’è il problema dei raccolti agricoli che interesserà una media di tre volte in più con punte di dieci volte maggiori come il Mali. Altra questione è rappresentata dagli incendi dallle dimensioni devastanti.
Il rappporto evidenzia anche una vera e propria contraddizione. L’86% delle emissioni globali di anidride carbonica è da imputare ai Paesi più ricchi, ma ad essere colpiti prima e più pesantemente sono i bambini che vivono nei Paesi a basso e medio reddito, perché già esposti di più alle malattie, alla fame e alla cattiva nutrizione, oltre che ad eventi climatici estremi.