Abbassare la temperatura di un grado ad eccezione di ospedali, asili nido, piscine ed edifici che si alimentano prevalentemente con energie rinnovabili. Aprire il riscaldamento centralizzato 15 giorni dopo il normale periodo. Queste sembrano alcune misure contro il rincaro del prezzo del gas che il Ministero della Transazione Economica. Riscaldamento: nuovo decreto con gli orari di accensione, sentiremo freddo anche in casa. Chi lo sa?
Siamo di fronte ad una nuova epoca in fatto di climatizzazione con gas naturale. Vi sembra poco? In realtà già solo queste misure consentirebbero un risparmi di 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Le bollette sono aumentate per tutti, per le famiglie ma anche per le imprese e i Comuni si stanno muovendo con richieste formali al nuovo Governo. Viene richiesto un complessivo di circa un miliardo di euro per evitare che i bilanci vadano in tilt.
Cosa rispondono le imprese del gas? Eni ad esempio risponde tramite Descalzi rassicurando i propri clienti che la scorta di gas è sufficiente per alimentare il nostro inverno, a meno di problemi tecnici sulla linea di rifornimento. I prezzi però, sembra che rimarranno alti almeno per i prossimi tre anni a detta del presidente di Nomisma Energia (che realizza ricerche di mercato sul campo). Non è chiaro ancora fino a che punto il prezzo possa rialzarsi. L’unico rimedio possibile per ora sembrano gli aiuti governativi.
Il decreto di cui parlavamo a inizio articolo, che prevede l’accensione posticipata dei termosifoni di circa una settimana (e una chiusura anticipata in primavera) potrebbe essere un primo passo per tagliare i costi. Non in tutte le regioni il giorno sarà lo stesso. In Lombardia ad esempio di parla del 22 ottobre invece del 15 con spegnimento il 7 aprile invece del 15. Nel Lazio, invece, si pensa ad un’apertura l’8 novembre anziché il primo e uno spegnimento al 7 aprile anziché 15. La temperatura dovrà essere fissata ad un massimo di 19 gradi anziché 20.
Gli amministratori di condominio riceveranno delle direttive direttamente dal ministero per le valutazioni del risparmi energetico, che a sua volta le ha ricevute dall’agenzia nazionale per l’energia sostenibile ENEA. I condomini in questo modo potranno sapere come impostare correttamente la temperatura in casa. Se l’inverno sarà particolarmente rigido, ogni Comune potrà decidere se presentare delle richieste di autorizzazione extra periodo indicativo ma per un’orario più breve del consueto.
Insomma, ci sarà da stringere un po’ la cinghia per ridurre i consumi. I comuni, comunque, stanno già provvedendo a richiedere al nuovo governo 200 milioni di aiuti e ulteriori 800 milioni per il prossimo anno per sollevare i bilanci comunali più neri.