Caldaia o pompa di calore, dove sta il risparmio certo?
Con l’arrivo dell’inverno sempre più persone cercano soluzioni per fronteggiare il calo delle temperature provando però a risparmiare sulla bolletta. Per questo si chiedono se sia meglio la caldaia o la pompa di calore.
L’ossessione di quest’anno, giustificata visto il caro bollette, è cercare di risparmiare qualcosa nonostante l’arrivo dell’inverno. Proprio per questo in molti hanno iniziato ad informarsi sulle specifiche delle caldaie e delle pompe di calore, cercando di capire quale sia la più conveniente.
Caldaia o pompa di calore: qual è la migliore soluzione
L’arrivo dell’inverno quest’anno preoccupa non poco, visto i pensieri dati dalla crisi energetica e di conseguenza dal caro bollette. Per questo in molti hanno iniziato ad informarsi con più insistenza per capire quale sia il metodo più efficiente ed economico per affrontare le lunghe e fredde giornate che ci attendono.
Arriviamo al dunque: su quale dispositivo puntare? Purtroppo non esiste una risposta davvero definitiva a questa domanda, essendo legata ad una serie di fattori che incidono sul loro funzionamento.
Quanto consumano rispettivamente
La caldaia è un generatore che produce calore sfruttando la combustione (che può avvenire con gas metano, GPL o gasolio). Facendo un rapido calcolo si stima che in media per un’ora di accensione la caldaia costa circa 0,90 euro.
La pompa di calore, invece, trasferisce il calore esterno all’interno durante l’inverno e viceversa in estate se reversibile – motivo per cui consuma energia elettrica e non combustibile.
Non fatevi ingannare dal freddo esterno, poiché temperatura non è ovviamente sinonimo di calore – che è sempre presente ma in via meno “concentrata” se fuori si registrano temperature rigide.
Applicando dunque lo stesso ragionamento a questo strumento, dunque, si parla di un consumo orario che si aggira intorno ai 0,69 euro.
La pompa di calore è davvero più economica?
Dati alla mano può dunque sembrare che la pompa di calore sia più economica, ma sono ben 4 i fattori che incidono su questa conclusione: rendimento della caldaia, COP della pompa (ovvero il coefficiente di performance), il costo del metano e quello dell’elettricità.
Inoltre questi fattori sono influenzati da altre variabili, ad esempio quanto impiega la pompa a concentrare il calore se fuori le temperature sono più basse del previsto. Per fare il calcolo infatti si utilizza una media di 7 gradi esterni, ma i nostri inverni possono arrivare anche a -5°. Inoltre questo dato è soggetto anche dalla nostra collocazione geografica (Milano, Roma e Palermo ovviamente non hanno temperature medie paragonabili).
La soluzione migliore dunque sarebbe l’istallazione di un impianto ibrido, comprendente cioè sia pompa che caldaia, ma si tratta di una soluzione più costosa e ovviamente non adatta a chi sta cercando in tutti i modi di risparmiare.