Cottura passiva della pasta, risparmi una barca di soldi
Facciamo chiarezza sul tema del momento, la cottura passiva della pasta, divenuto un vero e proprio motivo di discussione sul web. Effettivamente con questo sistema risparmi una barca di soldi.
Tra i temi caldi degli ultimi mesi c’è la cottura passiva della pasta, menzionata per la prima volta da un fisico sulle pagine di un noto giornale e divenuto vero e proprio argomento di discussione tra sostenitori e detrattori.
Eppure si tratta di una soluzione efficace, soprattutto ora che il caro bollette grava nelle case degli italiani e che dunque fare economia anche per pochi euro è diventato fondamentale. Vediamo dunque quanto si potrebbe risparmiare con questo sistema.
Cottura passiva della pasta, quanto si risparmia
Sembra insomma che quello che all’inizio è sembrato un aneddoto bizzarro funziona davvero e che anche le aziende che producono pasta si sono impegnati nello spiegare nel dettaglio come sfruttare la cottura passiva della pasta.
Basta portare l’acqua ad ebollizione stando attenti alle dosi – 1 litri d’acqua per 100 grammi di pasta – e poi buttare l’alimento in pentola. Dopo i primi minuti di cottura si possono spegnere i fornelli (che siano a gas o a induzione), mettere il coperchio e attendere l’intero tempo di cottura riportato sulla confezione.
Come si può capire, dunque, saranno diversi i minuti di consumo evitati e la rivista Altroconsumo ha stimato che il risparmio medio è di circa 2 metri cubi di gas l’anno per 23kg di pasta consumati – ovvero circa quattro docce a settimana. Può non sembrare moltissimo ma in un famiglia numerosa questi dati possono variare e rappresentare comunque un importante traguardo.
Cottura passiva della pasta, non è certo una novità
Per quanto si tratti di un hot-topic recente, in realtà si tratta di un metodo affinato nel tempo in diversi ambiti e, per questo, se ne parla con tanta sicurezza. Ad esempio in campeggio si usa spesso per liberare in meno tempo il fornello portatile e non essere d’intralcio ad altri nella preparazione del pranzo.
Allo stesso modo anche gli chef hanno l’abitudine di utilizzare la cottura passiva della pasta – ed è questo il motivo per cui tanto di loro si sono schierati a favore di questo procedimento.
Esistono poi anche ragioni ambientali per cui si porta avanti questa battaglia, dal momento che si riducono le emissioni di anidride carbonica dell’80%. Al solito, se tutti provassero a seguire questo procedimento, l’impatto ambientale sarebbe notevole!