Dopo aver cucinato i nostri piatti preferiti solitamente buttiamo immediatamente le bucce di cipolla, ma in realtà non tutti sanno che sono un concime portentoso.
Tra gli ortaggi più utilizzati nelle case degli italiani c’è senz’altro la cipolla, adatta sia alla preparazione di sughi e di secondi piatti – senza contare che si tratta di un alimenti particolarmente salutare. Ovviamente vanno sbucciate prima dell’uso e, una volta spellate però tendiamo a buttare le bucce, anche se in realtà possono essere utilizzate come portentoso concime per il vostro giardino o balcone.
I nutrizionisti convengono sul fatto che la cipolla non è soltanto gustosa ma anche importantissima per una dieta equilibrata – avendo importanti nutrienti come carotene, vitamina B e fitociti. A seconda della varietà si può mangiare sia cruda nell’insalata che cotta – al forno o occasionalmente fritta.
Quest’ortaggio però non è un toccasana solo per il nostro organismo, ma anche un valido alleato per la cura del nostro giardino. In particolare la sua cipolla può essere utilizzata per la cura delle nostre piante. Non buttatele, quindi, dopo aver cucinato ma mettetele da parte!
In primo luogo potete interrarle così come sono facendo sì che sprigionino da sole le sostanze nutritive nella terra – e che siano poi assorbite dalla pianta. Se però volete ottenere dei risultati ancor più sorprendenti potete preparare un decotto facendo bollire le bucce nell’acqua.
Lasciate freddare il composto per due giorni e poi filtrate ciò che avete ottenuto e diluitelo ulteriormente con acqua (si consiglia di fare un rapporto 1:3 in favore dell’acqua) e versatelo nel vaso. Questa stessa soluzione può essere spruzzata sulla pianta anche per evitare che i parassiti la infestino o che sia colpita da malattie fungine.
Vi ricordiamo che questo ritrovato può essere utile sia nella coltivazione di frutta e ortaggi – come pomodori o cetrioli – sia per le piante ornamentali che avete in casa. In questo secondo caso però la soluzione dev’essere maggiormente diluita e si consiglia di far bollire le bucce in ben 8 litri di acqua e poi di diluirla ulteriormente utilizzando cinque parti di acqua e una sola di prodotto.