Pensione a 56 anni, un sogno che si avvera: controlla se hai i requisiti per chiederla
Si torna a parlare di pensioni e questa volta con ottime notizie: puoi lasciare il lavoro a 56 anni se hai questi requisiti.
In attesa che il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni decida il da farsi sulle pensioni, ci sono delle importanti novità per alcune categorie di lavoratori.
Se non ami particolarmente il tuo lavoro o senti che si avvicina il momento di goderti finalmente un po’ di meritato riposo puoi chiedere l’uscita anticipata a 56 anni. Questa soluzione è però destinata ad alcune categorie particolari di lavoratori. Vediamo quali sono i requisiti minimi per chiederla.
In pensione a 56 anni: se hai questi requisiti puoi andartene
Nelle ultime settimane si è parlato moltissimo delle pensioni, soprattutto dal momento che alcuni tipi di trattamento come Opzione Donna e Quota 102 stanno per scadere. Al momento sono diverse le opzioni messe sul piatto dai partiti che al momento costituiscono la maggioranza, ma ancora non si è trovata una soluzione definitiva.
Nonostante ciò alcune categorie di lavoratori possono ottenere il pensionamento a 56 anni, ma se in possesso di particolari requisiti. In particolare sono le donne con invalidità pari o superiore all’80% a poter chiedere l’uscita anticipata, ammesso che abbiano versato almeno 20 anni di contributi. Gli stessi requisiti sono richiesti agli uomini, che tuttavia potranno però chiedere il pensionamento all’età di 61 anni.
Vi ricordiamo però che il tipo di invalidità in esame non è quella civile, ma solo quella ai fini pensionistici – che deve essere accertata con particolari visite mediche dopo aver presentato l’opportuna documentazione.
Pensionamento a 56 anni se non hai versato 20 anni di contributi
Nel caso in cui gli anni di retribuzione siano solamente 15 non bisogna preoccuparsi, perché è possibile accedere comunque al trattamento pensionistico grazie alla Legge Amato del 1992.
Le deroghe Amato prevedono infatti tre condizioni per poter comunque accedere al pensionamento: aver versato contributi prima del 1992, essere stati autorizzati al versamento volontario di quest’ultimi prima di quell’anno e avere un’anzianità contributiva di 25 anni (con 10 senza contribuzione delle 52 settimane necessarie per la copertura dell’annualità).
In attesa dunque di scoprire quali saranno le nuove proposte del governo in materia di pensionamento, alcuni soggetti particolari potranno ancora contare sul fatto di ricevere il trattamento in anticipo.