Bonus 150 euro, il governo prevede una proroga anche a dicembre
Si stanno valutando tutti i bonus e i sostegni da mantenere per i prossimi mesi e tra questi anche quello da 150 euro per Dicembre.
Negli ultimi mesi sono stati tantissimi i bonus e i sostegni erogati, tra cui quelli da 200 e 150 euro arrivati insieme allo stipendio. Il governo sta ora valutando se procedere anche per il mese di dicembre.
Si torna a parlare di sostegni e in particolare quelli erogati per aiutare le famiglia più indigenti – già proposti per i mesi di luglio, ottobre e novembre. Al momento però, a causa del caro bollette che con l’arrivo dell’inverno renderà difficile far quadrare i conti, il governo è al lavoro per capire se e come proseguire con i bonus.
In questa fase infatti è fondamentale capire quanto potrebbe costare la sua proroga e quanti aiuti si potrebbero stanziare per la prossima mensilità. Vediamo dunque qualche cifra per capire quali potrebbero essere le opzioni dell’esecutivo.
Bonus da 150 euro: potrebbe tornare a Dicembre
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha ottenuto il via libera, per cui è tempo di iniziare a muovere i primi passi. Tra i primi provvedimenti da studiare ci sarà senz’altro il quarto Decreto Aiuti, soprattutto perché con l’arrivo dell’inverno il caro bollette peserà ancora di più sulle famiglie italiane.
In tal senso una delle misure che va studiata con più attenzione è la possibilità di prorogare gli aiuti stanziati finora, ovvero il bonus da 150 euro che le famiglie più indigenti hanno potuto sfruttare negli ultimi mesi (in particolare ottobre e novembre, a luglio il sostegno era stato più ampio, ossia da 200 euro).
Per poter far fronte a questa manovra sarebbero necessari circa 3 miliardi di euro, non proprio una cifra così contenuta. Questo perché bisogna valutare attentamente le soglie di reddito entro cui distribuire il sostegno.
Il primo bonus infatti aveva una soglia piuttosto alta, ossia 35.000 euro, mentre l’ultimo (quello che sarà distribuito a novembre) richiede un reddito più basso, massimo 20.000 euro – ipotesi al momento più plausibile per ridurre il numero di aventi diritto. Tra gli interessati, invece, dovrebbero esserci docenti, personale Ata e precari. Non ci resta, dunque, che aspettare la decisione del governo.