Addio detrazioni: cosa vuole cambiare il governo

Il governo nella legge di bilancio per l’anno 2023 presenterà un provvedimento per abbasserà i limiti del reddito per la richiesta di bonus: scopriamo cosa cambierà!

Nella legge di bilancio che sarà presentata dal governo ci sarà un provvedimento che interesserà tantissimi cittadini: dedicato alla riduzione della soglia del reddito per chiedere detrazioni fiscali per le spese sanitarie.

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(Fonte: AdobeStock)

Infatti fino al 2020, tutti i cittadini indipendentemente dal reddito percepito potevano richiedere detrazioni per le spese sanitarie: farmaci, visite e analisi.

Detrazioni sanitarie: nuovo governo, nuovo provvedimento

La detrazione che c’è stata fino ad ora è stata pari al 19%. Nello specifico il governo Conte 1, aveva abbassato la detrazione per quei redditi lordi che superavano i 120mila euro, poi l’aveva completamente rimossa per quelli superiori a 240mila. Nella misura erano inserite anche altre spese, come gli interessi sui mutui, le spese di istruzione e formazione universitaria, i costi dei premi assicurativi, spese veterinarie e funebri.

Non sono state modificate quelle inerenti all’edilizia come l’Ecobonus e quelle che coinvolgono interventi di carattere energetico e il Sisma bonus.

L’attuale esecutivo appare voler ridurre sgravi di carattere fiscale, incluse anche le detrazioni del 26% per erogazioni liberali a Onlus e partiti politici.

Tendenzialmente attraverso questa legge di bilancio risulterebbe fattibile ridurre la soglia del reddito annuo entro il quale si può beneficiare di sgravi sopra citati. Ad oggi le regole stabiliscono un abbassamento che inizia da 120mila euro di reddito lordo per poi eliminarle da 240mila euro in su. Si può immaginare di stabilire la soglia a 60mila euro, per arrivare a zero dai 120mila euro in su.

Tradotto, vale a dire che tutti i cittadini che dovessero dichiarare un reddito pari a 60mila euro lordi annui perderanno gli sgravi per le spese sanitarie, invece chi dichiara più di 120mila euro lordi potrebbe averne più diritto.