Vi è mai capitato di avere il portafogli pieni di centesimi da 1 e da 2 e di cercare di pagare con quelli ma subire un rifiuto? Vediamo se i commercianti possono rifiutarsi.
Sono sempre più frequenti le lamentele dei consumatori che provano a pagare con le monete di rame – e in particolare quelle da 1 e 2 centesimi – e vedersi rifiutare il compenso dai negozi.
Negli ultimi anni vi sarà senz’altro capitato direttamente – o di sentirlo raccontare da qualcuno – di aver cercato di pagare utilizzando le fastidiosissime monete da 1 e 2 centesimi e di aver subito un rifiuto da parte del commerciante.
Fin dal 2018 – con la legge di conversione del decreto-legge 50/2017, è stato sospeso il conio di queste monete. Tuttavia la legge stabilisce che hanno ancora valore legale e possono essere utilizzate fin quando quelle in circolazione non si saranno esaurite. Vediamo quindi cosa succede nel caso un negozio di rifiuti di accettarle.
In molti dunque ora si chiedono se i commercianti abbiano effettivamente diritto di rifiutare il pagamento con monete da 1 e 2 centesimi. Sono sempre più i consumatori che si rivolgono a piattaforme social (o meglio blog) per cercare il consiglio degli esperti e capire come muoversi in simili circostanze.
Facciamo dunque un po’ di chiarezza; come hanno rivelato gli esperti di materia giuridica in più occasioni, nonostante sia stato interrotto il conio di queste monete, hanno ancora valore legale e pertanto non possono essere rifiutate se non in casi decisamente molto particolari.
Secondo quanto stabilito dalla legge infatti si può pagare con le monete fino ad un massimo di 50 “pezzi” totali; nel caso di monete da un centesimo, dunque, non si può oltrepassare i 50 centesimi. Lo stabilisce l’articolo 11 del regolamento CE n. 974/98, che recita esattamente: “Ad eccezione dell’autorità emittente […] nessuno è obbligato ad accettare più di cinquanta monete metalliche in un singolo pagamento“.
Il commerciante è dunque tenuto ad accettare il pagamento anche con le monete di taglio più piccolo, a patto che non siano più di 50. Ma cosa possiamo fare per far valere i nostri diritti? In questo caso ci viene incontro addirittura il Codice Penale, che specifica la possibilità da parte dello Stato di punire il venditore con una multa fino a 30 euro. In poche parole, avete tutto il diritto di insistere affinché il vostro pagamento sia accettato, per quanto scomodo!