Stitichezza cronica difficile, dille addio! Non sarà più un problema
La stitichezza è una condizione difficile da gestire soprattutto se diventa cronica: scopriamo cosa dobbiamo fare in questo caso.
La stitichezza o stipsi è una problematica che spesso è più riconducibile al genere femminile, una condizione che può influenzare l’intera vita quotidiana della persona che ne soffre. Non dobbiamo cadere nella semplificazione che la stitichezza sia solo l’impedimento di andare in bagno regolarmente, esistono diverse tipologie che vanno trattate con le dovute differenze.
A tal proposito è sempre opportuno ascoltare i consigli degli esperti, la Dott.ssa Bibiana Bozzini, medico radiologo di Humanitas San Pio X, ha dato dei preziosi consigli per gestire questa condizione.
Stitichezza: cosa fare in questo caso
Come anticipato esistono 2 topologie di stipsi con 2 esami specifici da fare. La prima tipologia è causata un lento transito delle feci nell’intestino, mentre nella seconda da una difficoltà dell’evacuazione chiamata stipsi rettale.
È fondamentale riconoscere la problematica per capire la giusta modalità per intervenire e consentire di recupera re una condizione di normalità quanto prima. La diagnostica per immagini è importante attraverso 2 esami specifici: l’RX dei tempi di transito e la cistocolpodefecografia con studio seriato del tenue.
I motivi dovuti a questa condizione possono essere diversi: dall’uso di alcune tipologie di farmaci ad uno stile di vita scorretto. Per quanto riguarda la cura con la radiografia dei tempi di transito e colpocistodefecografia con studio seriato del tenue sono procedure imprescindibili per approfondire l’origine del fenomeno e procedere con una valutazione riguardo la cura. Sono entrambi esami che consentono di portare alla luce eventuali alterazioni che possono essere il motivo della stitichezza.
Alterazioni che possono essere risolte anche per via chirurgica o, qualora il problema sia legato alla mancanza di coordinazione muscolare, dal pavimento pelvico. Nel caso della stipsi rettale la spinta all’evacuazione potrebbe risultare inefficace proprio perchè la muscolatura non riesce a rilasciarsi. Ma le cause, come abbiamo detto, possono avere diversa natura, ecco perchè è determinante la fase dell’indagine radiografica.