Distacco delle utenze dopo poche bollette non pagate, cosa fare
Parliamo del distacco delle utenze in seguito al mancato pagamento delle medesime. Dopo quante bollette, precisamente, avviene il distacco? Come comportarsi? Qual’è la procedura che i fornitori del servizio dovrebbero rispettare? Lo vediamo con questa guida.
Precisiamo, in fase d’apertura, che il pagamento delle bollette è un atto dovuto per tutti i cittadini che usufruiscono del servizio e, se non si vuole incorrere in sanzioni pecuniarie, o subire appunto il distacco delle utenze, converrà pagare con puntualità.
Mettiamo ad ogni modo il caso che le bollette non vengano pagate, per motivi vari. Ci poniamo degli interrogativi. Ad esempio, dopo quanto tempo avviene il distacco? Dipenderà dall’utenza.
In particolare, se è l’utenza per l’elettricità, il distacco avverrà 20 giorni dopo che sarà stata emessa la raccomandata d’avviso. In alternativa, anche 15 giorni dopo l’invio certificato della medesima.
Per l’utenza dell’acqua, il termine per il distacco è di 30 giorni dopo la messa in mora da parte dell’erogatore del servizio. Infine, per il gas, l’utenza sarà disconnessa ma dovranno trascorrere almeno 40 giorni dalla ricezione, da parte dell’utente, della notifica di messa in mora (sempre per posta raccomandata).
L’iter di distacco dell’utenza
In caso di mancato pagamento che riguarda una bolletta, non avviene l’immediato distacco dell’utenza. E’ necessario che il fornitore si accorga prima della morosità dell’utente. Oggi, con i processi digitalizzati, è tutto più semplice e rapido, comprese tali operazioni di verifica dei puntuali pagamenti.
Al passaggio successivo, scatterà l’emissione dell’avviso di pagamento. Si tratta d’un semplice sollecito attraverso cui si ricorda di saldare il debito inerente la bolletta. Nell’ambito della stessa notifica si riceverà anche l’informazione attinente ai tempi da non superare, al fine di non rientrare nella lista dei clienti morosi. Ciò oltre a comunicare le modalità di pagamento possibili.
C’è da precisare che, con l’avviso di pagamento, scatta già la messa in mora, che ha ufficialmente inizio. Dopo il periodo di messa in mora, laddove non si sia proceduto al pagamento, si riceverà una nuova raccomandata dal gestore. Stavolta l’avviso verte sul fatto che, se non verrà effettuato il pagamento, si procederà col distacco dell’utenza.
E’ arrivati a questo punto che ci si ritrova ad un bivio netto: o si paga, entro il termine stabilito dalla missiva stessa, oppure il servizio si interrompe. Nel caso di disconnessione del servizio, si dovrà pagare un onere compreso fra venti e trenta euro. Il medesimo onere sarà da versare poi al momento dell’attivazione di un nuovo servizio, al vecchio gestore o ad uno nuovo.
I doveri del fornitore
Anche laddove il cliente sia effettivamente moroso, ha diritto al rispetto dei termini di notifica e procedurali da parte del gestore. E se quest’ultimo non li rispetta, il cliente può opporre ricorso in giudizio per scorretta sospensione della fornitura. Anche se c’è da dire che tale importo è limitato ad una cifra compresa fra 20-30 euro, non di più.