Smart working in scadenza a fine mese, cosa cambia con l’anno nuovo
Questo mese scade il diritto allo smart working per alcune categorie di lavoratori, ecco cosa cambia con l’anno nuovo.
Nella nuova pubblicazione della Gazzetta Ufficiale sono stati forniti i nuovi termini per il lavoro agile per particolari categorie di lavoratori.
Con l’avvento della pandemia in molti si sono trovati ad avere a che fare con lo smart working, in Italia definito “lavoro agile”, che ha permesso a moltissime categorie di lavoratori di coprire le proprie mansioni anche da casa.
Con il nuovo numero della Gazzetta Ufficiale però sono stati stabili alcuni parametri e sembra che per alcuni questa tipologia di lavoro non sarà garantita troppo a lungo, dal momento che dovrebbe scadere a fine dicembre. Vediamo dunque cosa cambierà dal prossimo anno e se è previsto un rinnovo per alcuni lavoratori.
Smart working, cosa dice la Gazzetta Ufficiale sul lavoro da casa
In questi giorni è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione n.112 del Decreti aiuti-bis, grazie al quale è stato prorogato fino al 31 dicembre il diritto al lavoro agile per alcune categorie di lavoratori. Grazie alle risorse prese dal Fondo sociale per l’occupazione del Ministero del Lavoro, i soggetti fragili e i genitori con figli under 14 potranno dunque beneficiare ancora di quest’opzione, che dunque non è stata rinnovata in via definitiva.
Cosa accadrà dunque il prossimo anno? Stando alle ultime informazioni divulgate sembra che non tutti in futuro potranno beneficiare di questa soluzione e al momento resta saldo il principio della prevalenza del lavoro in ufficio – soprattutto in condizioni di ritorno dalle ferie, momento in cui le mansioni devono essere riorganizzate per la parte restante dell’anno.
Questo però non vuol dire che in futuro non si potrà più accedere a questa opzione, dal momento che anche il neo ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, è recentemente intervenuto per chiarire che in alcune circostanze il lavoro agile nella PA può essere ugualmente efficiente.
Sarà ovviamente necessaria una riorganizzazione del lavoro – motivo per cui al momento il termine ultimo per usufruirne è il 31 dicembre – ma non si esclude che lo smart working possa essere accessibile anche in futuro. Per quanto riguarda i lavoratori privati, invece, l’ultima parola spetta ovviamente al datore di lavoro a meno di nuove proposte di legge.